Biografia di Luciano Albertini
Luciano Lucillo Albertini (Verona, 13 dicembre 1910 – Verona, 1º febbraio 1985) è stato un pittore italiano.
Proveniva da una famiglia benestante del paese di Cadidavid (ora comune di Verona) e il padre, Cesare Albertini, era un possidente terriero che fu delegato del podestà di Verona per due mandati dal 1927 al 1929 e dal 1940 al 1946.
Già da giovane Luciano dimostrò un grande interesse per la pittura e grazie alla disponibilità dei genitori il suo talento poté sfogarsi nel periodo in cui egli studiò nel collegio di Desenzano del Garda.
A 18 anni venne chiamato ad adempiere al servizio militare obbligatorio della leva fascista e nello stesso periodo era iscritto all'Accademia di belle arti "G. B. Cignaroli" di Verona dove studiava sotto la guida di Guido Trentini e Antonio Nardi (pittore). Dal 1930 al 1940 frequentò lo studio romano di Giacomo Balla, il quale diventò non solo il suo maestro ma anche amico personale. Balla, infatti propose a Luciano di sposare una delle sue figlie. L'influenza del pensiero di Giacomo Balla fu molto importante per il giovane Albertini, poiché il maestro gli consigliò di ricercare uno stile di pittura molto più rapido per l'impressione del proprio pensiero pittorico. Successivamente alla sua prima esposizione del 1931, Luciano Albertini iniziò a viaggiare ed esporre per tutta Europa nelle principali capitali come Berlino, Vienna, Parigi, Madrid ed Amsterdam.
Negli anni cinquanta per quattro-cinque anni fu iscritto nei corsi estivi tenuti alla Sommerakademie di Salisburgo dal pittore austriaco Oskar Kokoschka. Quest'ultimo contribuì al completo distacco dallo stile accademico mantenendo invariato l'uso del cavalletto per la pittura "en plein air".
Nel 1950 a causa di alcune ferite dovute ad un incidente stradale, che costrinsero il maestro ad interrompere momentaneamente il lavoro all'aria aperta ed a lavorare nel suo studio in via Sottoriva a Verona o nella casa di famiglia a Cadidavid, Luciano iniziò ad assumere e a ritrarre delle modelle.
L'ultimo periodo che va dagli anni sessanta al 1981, fu un periodo di continua evoluzione stilistica per il pittore. Luciano Albertini divenne un punto di riferimento per i pittori locali e le numerose esposizioni lo portarono a produrre una vasta quantità di dipinti, che nei suoi ultimi anni di vita divennero simili ad una "produzione in serie".
In seguito di una caduta nell'intento di raccogliere dei fiori da utilizzare per un nuovo dipinto, la salute di Luciano Albertini iniziò inesorabilmente ad aggravarsi. Morì il 1º febbraio 1985 dopo una lunga degenza ospedaliera a Verona.