Biografia di Angelo Bragalini
Angelo Bragalini (1913-1994) scultore, orafo, decoratore, pittore e designer
Nato a Fidenza e cresciuto a Bologna, Angelo Bragalini ha proseguito gli studi di architettura, belle arti applicate a Roma, Venezia e Firenze. Ha studiato scultura con il maestro scultore Tomba Cleto ed è stato allievo di altri noti artisti italiani, tra cui Del Debbio e Moretti. Il suo talento e la sua passione per la scultura furono presto riconosciuti e gli vinsero commissioni illustri per tutta la sua carriera. Oltre alla sua più classica padronanza della scultura e della grafica, Bragalini ha imparato la lavorazione del metallo e l'oreficeria, unendo la sua comprensione del design e della forma insieme alle sue capacità tecniche per ampliare la sua gamma espressiva. Lavorando con uno spettro di materiali e utilizzando tecniche come l'intarsio e l'incisione del metallo, il Bragalini attingeva da diverse influenze: modernista, rinascimentale, etrusco,
Negli anni '50 Bragalini era famoso sia come artista che come designer. Tra le sue commissioni c'erano i pannelli decorativi in legno e vetro per le sale del grande transatlantico italiano, l'Andrea Doria, che affondò tragicamente nel 1956. Ha creato opere decorative per Elizabeth Arden a Parigi; La Roche in Svizzera; Cinzano, Martini & Rossi, Ferragamo, Borsalino e Barilla in Italia, oltre a figure scultoree per l'Hilton di Roma e arredi per lo yacht del re egizio Faruq. Forse il più leggendario ammiratore di Bragalini è stato il regista Federico Fellini, che ha commissionato all'artista la creazione di una trentina di sculture e scenografie per film iconici come 8 1/2 (1963) e Juliet of the Spirits (1965). Bragalini ha anche realizzato una scultura in terracotta della famosa attrice italiana Monica Vitti. Ha anche creato opere d'oro preziose per il Vaticano negli anni '60. Bronzi, bassorilievi, specchi, gioielli: l'artista poliedrico conosceva pochi limiti. I suoi onori includevano i primi premi per l'orafo a Firenze e per il vetro decorativo a San Remo. Famoso come il suo lavoro era tra i cognoscenti, lo stesso Bragalini continuò a lavorare senza fanfare, prevalentemente fuori Bologna per la maggior parte della carriera.