Nancy, terra lorenese feconda di illustri artisti, figure che hanno espresso e dato forma alle arti maggiori e alle arti minori, le cosidette "arti decorative". Nel 1846, il 4 maggio, sotto il segno del Toro, sorge un astro, nasce un esteta: Emile Gallé, che in vita dar tangibili segni di maestria dai critici poi definita Art Nouveau. Leggi la biografia completa
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Nancy, terra lorenese feconda di illustri artisti, figure che hanno espresso e dato forma alle arti maggiori e alle arti minori, le cosidette "arti decorative". Nel 1846, il 4 maggio, sotto il segno del Toro, sorge un astro, nasce un esteta: Emile Gallé, che in vita dar tangibili segni di maestria dai critici poi definita Art Nouveau. Egli ne sarà l'artefice indiscusso, al quale si accostano per importanza storica Antonin Daum, Louis Confort Tiffany e René Lalique, tre illustri maestri del vetro, e prosegue con le opere in ebenisteria del celbere Louis Majorelle. Emile Gallé ha sempre disegnato e progettato le sue opere ma non le ha mai realizzate personalmente ad eccezione di quando frequentava il liceo, dipinse per il padre Charles delle ceramiche e dei vetri a smalti policromi, esercitando la sua mano anche copiando scene di paesaggi e marine animate da figure del celebre incisore lorenese Jacques Callot (1592-1632). E' stato ammiratore e influenzato dal pittore Tokuso Takashima che, installatosi a Nancy, le porte una ventata d'arte dal lontano Giappone. Emile Gallé percorre il suo cammino artistico fino a diventare "l'industriale" ceramiche, ebanisterie, vetri, si diffondono nel mondo. I suoi establissement, situati a Nancy, rue de La Garenne, sfiorano le 400 unità lavorative, tra progettisti, disegnatori, il più importante dei quali era Victor Prouvé, poi soffiatori, incisori, decoratori, ceramisrti, ebanisti, mentre la parte amministrativa era composta da 35 expert comptable. Gli atelier di ebanisteria, datano l'anno 1885, dando vita al nuovo stile, che si impone per la sontuosa "marqueterie" di essenze di legni nostrani ed esotici. Nel vetro molteplici sono le tecniche di lavorazione intraprese, variazioni liriche per esemplare unici: un esempio l'abbiamo dall'inquientante e famosa lampada Les Coprins del 1902, che a New York nel 1990 è stata battuta all'asta per 1,4 miliardi di lire. (Di questa lampada, esistono 4 esemplari ma con varianti). Inoltre il 13 dicembre 2018, sempre a New York, da Christie's, il vaso in vetro "Giglio" del 1900-1903 è stato venduto a €392.000. Emile muore di leucemia nel 1904 e la moglie Henriette Grim assume temporaneamente la direzione delle tre manifatture. Critici, poeti ed intellettuali suggeriscono che ai vetri, accanto alla firma, sia aggiunta una "stella" per commemorare un grande di Francia, stella che verrà incisa a cammeo dal 1904 al 1906 (fra le stelle di Francia si ricorda forse la prima di tutte Giovanna D'Arco, 1412-1431, celeberrima eroina, patriota francese). La firma non sopravvive alla crisi del '29, i generi di Gallé che avevano portato avanti con successo solo la lavorazione dei vetri, con il 1930 subiscono il tracollo definitivo. La mitica firma Gallé attraversa tempi oscuri; bisogna spettare l'anno 1954, quando viene messa all'asta la più importante collezione dei vetri Gallé, appartenuta al re di Farouk d'Egitto. Si ridesta l'interesse delle opere, il mercato riparte, le retrospettive in Musei e gallerie pivate in Europa, America e Giappone si sovrappongono: il leggendario Emile Gallé, con le sue leggiadre opere, rivive.