Biografia di Wouters Roger
Roger Wouters è stato un artista di grande impatto, nato a Brugge nel 1937. Già in giovane età mostrò un notevole interesse per i linguaggi della poesia e dell'arte, particolarmente orientati agli studi sociali. Nel corso degli anni, ha sviluppato una visione anticonformista ed eretica sul mondo, impegnandosi a stravolgere i canoni estetici vigenti e i paradigmi dominanti. Il suo apprendistato artistico è stato guidato dal maestro Jef Van Tuerhout, presso il quale si è stabilmente formato dal 1955 al 1958.
In seguito, ha trascorso un periodo in cui è stato attivo come minatore di carbone, cercando di immergersi nella realtà dei lavoratori del settore. Abbilità che gli ha permesso di entrare in contatto con movimenti "scalmanati" e con le teorie di pensiero di André Breton, così come con la poetica di Michaux. Nel 1958, durante un viaggio in Spagna, ha studiato la figura di El Greco, mentre in Francia ha trovato ispirazione in Matisse e ha co-fondato, insieme a Philippe d'Arschot, il gruppo "Lumen-numèn".
Nel 1962, ha creato il Gruppo "Onderaard", consolidando la sua reputazione come artista rivoluzionario che ha sempre cercato di esprimere con intensità la necessità di esprimere nella forma una pittura che prostava la libertà, evitando aspetti realistico-illustrativi. Queste opere hanno avuto una forte presenza in musei e collezioni private di tutto il mondo. Una delle tematiche costanti nei suoi lavori è stata quella della donna, simbolo che raccoglie in sé concetti multisensoriali e ambigui, come la casa, che viene vista come un rifugio protettivo.
Le opere di Wouters si caratterizzano per linee sinuose, colori caldi e sensuali, capaci di evocare la terra, il sole, la corposa materialità di tutto ciò che è reale, ma insieme al tempo utopici e sognanti come l'orizzonte dei suoi sogni. La sua arte trasmette la sensazione di un possibile cambiamento, di una trasformazione che va al di là della linearità del pensiero umano. Nei quadri di Roger Wouters è ricorrente la tematica della donna. Questo simbolo racchiude in sé altre dimensioni, come la casa, rifugio rassicurante e protettivo. C'è pure la presenza di una bottiglia e di un boccale, quasi a testimoniare il momento creativo e di evasione dallo strapotere di questa "mater" onnipotente, seduttrice e creatrice di tutto ciò che riesce a contenere in sé, ma anche ad emanare, ad irradiare dalla propria figura.
La donna di Roger acquista il potere di una simbologia ambigua. Dà l'idea di una presenza rassicurante, ma al contempo la sua sinuosità comunica la sensazione di un possibile cambiamento, d'una trasformazione in qualcosa che la linearità dell'uomo cerca di capire.
