Biografia di Ivo Stazio
Ivo Stazio nasce nel 1959 a Casalecchio. Dagli anni '80, ha iniziato ad esporre sue opere sia in mostre personali che collettive, guadagnandosi nel tempo riconoscimenti a livello internazionale. Successivamente, ha approfondito la pittura dei maestri della scuola bolognese, in particolare quelli inclusi nei "Ultimi naturalisti", come Ilario Rossi, Pompilio Mandelli, Bruno Pulga e Sergio Romiti, il cui stile ha influenzato la sua sperimentazione artistica.
Nel 1997, il critico Valerio Grimaldi ha riconosciuto la continuità pittorica, coloristica e tonale di Ivo Stazio, sottolineando in particolare la sua capacità di utilizzare il colore in modo accesi e penetrante, proprio come una sorta di "colore interno". L'anno successivo, l'artista ha espresso una sua personalità del tutto originale, in un mix di razionalità e passione, che è stato esaminato da Franco Basile in "La luna calpestata". In quest'opera, la sua voglia di evasione dalla realtà viene replicata attraverso l'uso di metafore, il desiderio di sognare e la speranza di fuggire in una dimensione completamente diversa.
Stazio si è distinto per l'ambivalenza tra sogno e realtà, nell'incredibilmente libero movimento tra luci, dimensioni, colori e paesaggi. Nell'ultimo periodo, egli ha optato per un utilizzo deciso e forte di colori contrastanti e scuri, ottenuti anche grazie all'utilizzo della spatola, che ha inciso la tela consentendo alla luce di trapelare attraverso le tonalità morbide. In questo processo lento e scrupoloso, l'attenzione dell'artista si è centrata sulla resa della trama, del colore e della materia.
Le sue ultime esposizioni personali includono quella tenutasi nel 2018 alla Galleria di Arianna Sartori a Mantova e alla Galleria Piccinini di Bologna, mentre nel 2019, ha esposto presso lo spazio espositivo "FICO" a Bologna, con la mostra intitolata "Hangar", e alla Galleria Il Ponte 04 a Pieve di Cento, in provincia di Bologna.