Biografia di Togo
Togo, nome d’arte di Enzo Migneco, nasce a Milano nel 1937. Tuttavia vive gli anni della prima formazione a Messina, città d’origine della famiglia, di cui fa parte anche lo zio Giuseppe Migneco, noto pittore. Tra gli anni ’50 e ’60 la città dello Stretto è centro di un animato dibattito culturale che coinvolge Migneco e altri giovani pittori frequentatori del Bar Nettuno. Al 1959 risale la sua prima personale cittadina, tuttavia nel 1961 lascerà l’Isola per Milano, allora vero centro d’innovazione della cultura europea. Nel ’63 sposa la sua compagna e apre un suo studio dando il via ad una fervida stagione di mostre collettive e personali che con grande continuità rimarrà ininterrotta per tutta la sua carriera. Negli anni ’70 si avvicina alla grafica, di cui diventerà un abile e riconosciuto maestro. Tra l’incalzare degli impegni, nel 1983 Togo ha pure il tempo di fondare un centro d’arte, Aleph, a Milano. Si susseguono le mostre di grafica e pittura che raccolgono l’attenzione della critica e del pubblico. Ricca la sua attività anche in Sicilia, la terra d’origine che sarà punto di riferimento e ispirazione ininterrotta per l’artista. Partito da una pittura derivata dalle esperienze realiste siciliane, Togo approda presto a un suo stile liberamente postimpressionista. Un postimpressionismo che egli elabora dalla natura del paesaggio siciliano, e da una siciliana predisposizione a nutrirsi e a fondere stili e linguaggi diversi con grande energia. Post cubismo ed espressionismo (Caramel 89), possono essere certamente considerati come elementi dello stile vibrante di Togo: l’uno per le geometrie razionali, le prospettive ribaltate, l’altro per la forza del colore. Del cubismo Togo però non ha la freddezza cerebrale, e dell’espressionismo sicuramente non eredita la tensione drammatica. L’artista è completamente mediterraneo, le sue tele sono impressioni di paesaggi calorosi, pieni di quell’energia magica e penetrante che gli abitanti dell’Isola conoscono da sempre.