Biografia di Robert Altman
Robert Altman (1925-2006) studiò in differenti scuole: a sei anni era alla St. Peter Catholic School, poi per breve tempo studio alla Catholic High School, passando alla più artistica Rockhurst High School, diplomandosi però all'accademia militare di Wentworth, a Lexington, in Missouri, e laureandosi in ingegneria. Al termine della guerra del 1945 scoppia la sua passione per il cinema decidendo di trasferirsi ad Hollywood tentando la carriera di attore e sceneggiatore. Dopo aver svolto nel 1950 mesi di gavetta come sceneggiatore passò alla regia firmando documentari, filmati educativi e pubblicitari e sessantacinque cortometraggi su soggetti vari. il suo debutto come regista di lungometraggi avvenne nel 1957 con The Delinquents. Altman si segnala come uno dei registi più originali, irriverenti e critici del cinema degli anni Settanta, vincendo prima la Palma d'Oro a Cannes e aggiudicandosi un nomination all'Oscar come miglior regista. Il suo cinema, denotato da una forte bizzarria, prosegue con Anche gli uccelli uccidono (1971), simbolica denuncia sul razzismo nel profondo e vecchio sud degli States e con la rivisitazione western I compari (1971). L'arrivo degli anni Novanta, lo porta alla regia teatrale e a quella televisiva firmando Vincent e Theo, incentrato sulla biografia di Van Gogh, poi nel 1992 dirige l'anti-hollywoodiano i protagonisti, spaccato satirico sull'ambiente hollywoodiano che incontrò i favori del botteghino, vincendo la Palma a Cannes come miglior regista. Da quel momento in poi, Altman è ufficialmente ritenuto il maestro del cinema sarcastico, di quelle pellicole che sono un complesso intreccio di microstorie ambientate in un "luogo chiuso", coadiuvate da un numero impressionante di grandi attori diretti coralmente. Motivazioni più che valide per insignirlo del Leone d'Oro alla Carriera nel 1996, premio che gli era stato consegnato anche nel 1993 per il miglior film, quando portò alla rassegna veneziana il film America oggi (1993). Rivoluzionario del grande schermo, aggiunse acidità e umorismo acre a dei quadri d'insieme decisamente amari, nonché una nuova luce di visione che ha incontrato i favori della critica. Fu lui l'unico che riuscì a mettere il naso fuori dal girone infernale di Hollywood e il cinema lancia un commovente e intenso, nonché lancinante, addio a uno dei suoi maestri.