Biografia di Guido Andlovitz
Guido Andlovitz nasce a Trieste il 7 marzo del 1900.
Si diploma alla Reale Accademia di Belle Arti di Brera laureandosi poi al Politecnico di Milano in architettura.
Nel 1923, appena laureato, è assunto come consulente artistico della Società Ceramica Italiana di Laveno (S.C.I.) e pochi anni dopo, nel 1927, ne diviene direttore della produzione e, con la collaborazione di Piero De Ambrosis e del direttore tecnico Antonio De Ambroggi, avvia una produzione che all'inizio guarda ai modelli francesi e successivamente viene influenzata dagli schematismi tedeschi e viennesi.
Si cimentan anche in opere di stile futurista.
Nella veste di direttore della produzione della "S.C.I." Andlovitz mette in pratica l'insegnamento di Giò Ponti e si applica alla progettazione di manufatti caratterizzati da forme e decori intercambiabili, coniugando così il design di alto livello con la produzione di serie.
Tra il 1926 e il 1929, gli anni più proficui della sua opera, per il progetto delle forme e dei decori si ispira soprattutto alla tradizione del settecento lombardo e alla produzione della manifattura milanese di Felice Clerici, reinterpretandoli con grande fantasia e originalità.
Tra gli anni Venti e gli anni Quaranta progetta per la "S.C.I." una serie di oggetti di grande innovazione stilistica e di notevole purezza formale i cui esempi migliori sono forse quelli privi di decorazione, tra cui possiamo certamente annoverare il famoso vaso globulare, denominato vaso 1316, messo in produzione nel 1936 e considerato un vero capolavoro dell'arte ceramica del Novecento europeo.
Nel 1940 è presente alla Triennale d'Arte di Milano con un "grande vaso in grès" con decoro di architetture della Roma Imperiale che riscuote un grande successo.Alla fine degli anni Cinquanta lascia la direzione della "S.C.I.".
Dopo oltre quaranta anni di collaborazione con la "Società Ceramica Italiana" di Laveno Andlovitz muore a Grado, terra della sua infanzia, nel 1971.
Le opere più importanti di questo grande maestro del design si possono ammirare nel Museo Internazionale del Design Ceramico di Palazzo Parabò a Cerro di Laveno Mombello, in provincia di Varese.