Biografia di Dario Argento
Dario Argento è nato a Roma nel 1940 e durante la sua infanzia è stato costretto a letto a causa di una febbre reumatica. Questo gli ha permesso di sviluppare un forte interesse per la lettura, in particolare di libri di cinema e gialli. Da studente dagli Scolopi al collegio Nazareno, Argento era irrequieto e curioso. A sedici anni, ha lasciato casa e si è diretto a Parigi, dove ha vissuto per un breve periodo come clochard. Tornato in Italia, Argento si è stabilito a Roma e ha iniziato a lavorare come critico cinematografico per il giornale di sinistra PAESE SERA. Qui, ha avuto l'opportunità di incontrare alcune grandi personalità del mondo dello spettacolo, come i Beatles, e si è immerso completamente nella nouvelle vague e nell'avanguardia francese. Argento ha giudicato capolavori i film di John Ford e di Alfred Hitchcock, una posizione che ha portato il direttore del giornale a richiamarlo più volte. Argento ha anche scritto per il francese CAHIERS DU CINEMA. Dopo che Cinecittà ha richiesto i suoi servizi come sceneggiatore, Argento ha fatto il suo debutto alla regia con "Scusi lei è favorevole del contrario?" (1967), "Oggi a me domani a te" (1968) e "Cimitero senza croci" (1969). Questi sono stati alcuni dei primi gialli italiani, caratterizzati dallo stile di regia del maestro Mario Bava, Fritz Long e, naturalmente, Hitchcock. La critica si è divisa di fronte all'uso eccessivo di sangue nello stile di Argento. Una particolarità di Argento è stata la sua inclinazione ad interpretare i ruoli degli assassini nei suoi film. A partire dal 1973, si è dedicato anche alla produzione, sia dei propri film che di quelli di altri registi, come Romero, Lamberto Bava e Michele Soavi. La filmografia di Argento viene generalmente divisa in due fasi: quella iniziale, in cui ha utilizzato sceneggiature apparentemente logico-razionali, con una serie di delitti compiuti da un assassino che viene smascherato alla fine del film. A partire da "Profondo rosso", i film di Argento hanno prevalso gli elementi fantastici, e il fattore visivo è diventato centrale grazie ad un impasto di emozioni barocche e ad una colonna sonora che spazia dalla musica classica al rock più ossessivo.