Biografia di Angelo Barabino
Angelo Barabino nacque a Tortona nel 1883 da una famiglia di origine genovese. A soli diciassette anni, intraprese gli studi regolari di pittura all'Accademia di Brera, che frequentò per tre anni. Qui, nel 1903, incontrò Giuseppe Pellizza, diventandone l'allievo e passando a lavorare nello studio di Volpedo fino alla morte del suo maestro, nel 1907.
Durante questo periodo, Barabino fu un fedele discepolo di Pellizza, adottando il divisionismo e le intenzioni sociali, pur non discostandosi mai sostanzialmente da queste premesse. Nel 1913, il suo dipinto “Rapina”, esposto alla Biennale di Brera, attirò l'attenzione di Vittorio Grubicy, che presentò la sua prima personale ad Alessandria l'anno successivo.
Dopo la prima guerra mondiale, il Barabino si trasferì a Venezia, dove frequentò Paolo Spadini. Con l'avvento del fascismo, preferì scegliere la solitudine e, dal 1922, si stabilì a Tortona, esponendo raramente le sue opere.
Nel 1929, in seguito a un invito di amici italiani, Barabino si recò in Venezuela, portando con sé numerose opere che furono esposte a Caracas. Qui, ebbe anche incarichi ufficiali, come quello di eseguire il ritratto del presidente Juan Vicente Gómez. Tornato in Italia nel 1931, continuò a dipingere, dedicandosi principalmente ai paesaggi.
Morì a Milano il 6 novembre 1950, e due anni dopo furono tenute due retrospettive delle sue opere a Milano e a Tortona.