Biografia di Osvaldo Barbieri
Osvaldo Barbieri, noto con lo pseudonimo di Bot, è nato a Piacenza il 17 luglio 1895. Sin da giovane, ha dimostrato interesse per la creatività e l'invenzione. I suoi studi lo hanno portato a Milano, dove ha studiato discipline decorative presso la Società Umanitaria e presso l'Accademia di Brera. Nel 1928, si è avvicinato al secondo Futurismo, sentendosi attratto dalle menti di Depero, Fillia e Prampolini. Questo movimento, legato all'ideologia fascista, ha offerto a Bot la possibilità di trovare una nuova spinta creativa e di ispirazione. Nel 1929, ha fondato a Piacenza la Centrale del Futurismo, periodo durante il quale si è sentito libero di esplorare, sperimentare, creare, distruggere e creare nuovamente. Questo ha portato ad una rottura tra Marinetti e Bot nel 1934, tuttavia la carriera artistica di Bot non ne è stata rallentata. Durante il suo soggiorno in Africa, l'atmosfera primitiva, sincera e a volte selvaggia, molto distante dall'Occidente, è stata per l'artista fonte di nuova ispirazione, con nuovi punti di vista, idee e immagini mentali. A causa della guerra, si è ritirato in campagna dove ha sviluppato uno stile artistico inedito: ha dato una nuova vita ai paesaggi, ma in modo etereo, con rappresentazioni di case in rovina, figure e nature morte che creano atmosfere astratte. Dopo la guerra, ha incontrato Lucio Fontana ad Albissola, e si è avvicinato al mondo della ceramica e persino alla poesia. Ha organizzato mostre e nel 1951 ha partecipato alla VI Quadriennale di Roma, contribuendo anche alla realizzazione della cappella di Sant'Eufemia a Piacenza. Osvaldo Barbieri è morto a Piacenza nel 1958.