Biografia di Hernan Bas
Hernan Bas nato nel 1978 in una famiglia di immigrati cubani vive la sua infanzia tra la città di Miami e una località remota chiamata Ocala, nella Florida del nord.
Con le sue opere racconta un mondo nascosto fatto di desideri, romanzi e follia. Conquistato dal simbolista francese Gustave Moreau e dai testi di Oscar Wilde e Huysmans, Bas dipinge spesso funerali e cimiteri, interpretando figure di dandy vittoriani con allusioni alla morte e alla fragilità della vita. Hernan Bas assomglia ai personaggi dei sui quadri dipinti su piccole tavole come nel caso di The overthinker in a Thicket del 2006, uomini snelli, con un corpo da fanciullo e capelli castani. Giovani androgeni, efebici e neoromantici, che nascondono la fragilità di vite incerte tra adolescenza e maturità. Le figure si muovono accarezzate da rami in scenari fantastici e cupi e la malinconia dei loro sguardi si contrappone alla vivacità dei colori che fanno da sfondo. Ubu Roi (The war march) del 2009 è una grande tela che si staglia come un arazzo su una lunga parete della sala conferenze dello studio Iannaccone. Cinema, televisione e teatro sono strumenti essenziali per l’artista nell’elaborazione dell’estetica e di un vocabolario concettuale che da forma all’opera. I costumi, tratti dalla rappresentazione dell’assurdo di Alfred Jarry in “Ubu Roi” del 1896, l’architettura che affonda le radici in “It’s a Small World” realizzata a Disney World in Florida, accanto ai mulini ad acqua che potrebbero esser stati ispirati dai paesaggi di Thomas Kinkade sono tutti elementi che contribuiscono a creare il viaggio immaginario rappresentato sulla grande tela da Hernan Bas. Sotto un cielo tempestoso un corteo di festaioli mascherati attraversano una città fantastica che si staglia tra torri e minareti lungo un percorso precario, in un paesaggio selvaggio e minaccioso. La folla marcia in modo risoluto, seguendo la figura ridicola di Re Ubu, il monarca immaginario protagonista dello spettacolo fin-de-siècle dello scrittore simbolista francese Alfred Jarry. Nel suo familiare cappuccio con indosso una tunica con motivo a spirale, Ubu si dirige danzante e senza freni, pronto a cadere nel baratro. Una borghesia decadente viene quindi guidata alla cieca da un pazzo verso la loro fine. La città viene rappresentata come priva di tridimensionalità secondo uno stile geometrico, mentre il paesaggio circostante viene reso attraverso intense pennellate materiche e altamente espressive. L’artista con quest’opera va oltre il romanticismo che ha caratterizzato i ritratti individuali delle prime tele, come St.Christopher, per rappresentare le esagerazioni della società contemporanea.