Biografia di Dino Basaldella
Dino Aldo Basaldella nasce a Udine nel 1909. Ha studiato presso il collegio Evangelico di Venezia e ha fatto il suo debutto espositivo a Udine nel 1928 con il gruppo della Scuola friulana d'avanguardia, che includeva anche i fratelli, oltre ai pittori Filipponi, Grassi, Pittino e Modotto. Successivamente, si è trasferito a Firenze nel 1928 dove ha studiato le opere di Domenico Trentacoste e Libero Andreotti. Nel 1930 si è unito al fratello Afro a Roma, dove ha conosciuto Arturo Martini, Scipione e Corrado Cagli.
Dopo essersi diplomato in arte a Venezia e aver sposato Marcolina Bon a Udine, Basaldella ha iniziato a insegnare disegno ornamentale e professionale in diverse sedi come Gemona, Trieste e Muggia, mentre coltivava contemporaneamente l'arte orafa. Basaldella si distingueva nella giovane scultura italiana con opere di classicismo controllato e composto, che univano fonti antiche come la coroplastica etrusca e la scultura ellenistica a tensioni espressive più moderne, filtrate anche dalla tradizione manieristica. Collaborava regolarmente con i suoi fratelli nella pittura e nella scultura, con uno scambio costante di temi e stili.
Verso la fine degli anni '30, Basaldella si dedicò a una nuova ricerca luministica e tonale, creando figure e ritratti dalle forme allungate e elegantemente tornite. La sua fortuna si estese a livello internazionale grazie alla sua personale presso la Catherine Viviano Gallery di New York nel 1961 e alle mostre collettive a Princeton e Pittsburgh. Queste esposizioni gli fornirono un'opportunità nel mercato americano, dove i suoi fratelli minori avevano già avuto successo. Nel 1964, fu invitato alla Biennale di Venezia, dove espose quindici sculture in ferro saldato in una sala personale presentata da Giovanni Carendente.
L'anno successivo fu chiamato a Ravne, in Slovenia, dove installò una grande scultura in ferro chiamata "L'orecchio a Ravne", che ancora oggi domina la valle della Carinzia slovena. Nel 1961, Basaldella fu uno dei fondatori del Centro friulano arti plastiche e nel 1963 ottenne la cattedra di plastica presso l'Istituto d'arte di Udine, che mantenne fino al 1970. Nel 1970, Basaldella divenne titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Brera a Milano. Qui realizzò un pannello traforato per la sede della Banca Nazionale del Lavoro e nel 1972 collocò un'importante scultura in bronzo presso la scuola elementare Alessandro Manzoni a Cividale. Ha anche realizzato un'opera in ferro dipinta di oltre cinque metri di altezza per l'Istituto tecnico Kennedy di Pordenone.
Nel 1973, Basaldella presentò una serie di opere in ferro saldato alla Quadriennale di Roma, riassumendo le sue ricerche formali degli ultimi cinque anni. Lo stesso anno, partecipò alla Biennale di scultura di Anversa, confermando la sua presenza nel circuito europeo. Nel 1975, inviò tredici opere in ferro e bronzo per la rassegna "120 giorni di scultura a Trieste", che rappresentavano la sua attività di ricerca degli ultimi dieci anni. Morì il 7 gennaio 1977 a Udine e le sue esequie furono celebrate di fronte al Monumento alla Resistenza.