Biografia di Federico Benchovic
Federico Bencovich (1677-1753) è stato un pittore di origini dalmate che ha studiato pittura a Bologna con Carlo Cignani (Zanelli). Nel 1707 ha lavorato accanto al maestro a Forlì e ha dipinto una Giunone, ancora esistente nel palazzo Orselli. Alcune opere giovanili, come la pala di Bergantino (Rovigo) con la Madonna, s. Simeone Stock e s. Antonio da Padova e una Deposizione nel duomo di Vicenza, farebbero anche pensare a un'educazione lombarda. Verso il 1710, Bencovich è tornato a Venezia dove si è legato d'amicizia con Rosalba Carriera.
A Venezia ha dipinto quattro dipinti per la galleria che il principe elettore di Magonza, Lotario Francesco di Schönborn, sta costituendo nel suo castello di Pommersfelden. Erano Agar nel deserto, Il sacrificio d'Ifigenia, Il sacrificio d'Isacco e Apollo che scortica Marsia. I primi due, considerati fra le opere più significative del B., si trovano ancora sul posto. Del terzo si conosce una replica autografa nella galleria Strossmayer a Zagabria. Il quarto non è più reperibile.
Il 22 maggio 1734, Bencovich è stato nominato "pittore di corte et domestico" di Federico Carlo di Schónbom. In questa occasione gli sono state commissionate due pale, una raffigurante l'Immacolata Concezione e l'altra S. Michele arcangelo. Le ha dipinte nel 1735 durante un breve soggiorno a Venezia. Nel 1744 i due dipinti si trovavano ancora a Würzburg, ma otto anni dopo vennero sostituiti dalle omonime pale di Giambattista Tiepolo e se ne sono perse le tracce. Nel 1737, il B. ha dipinto, sempre per il suo protettore, un Sansone e un Davide, egualmente scomparsi; nel 1740 una grandiosa pala d'altare (dispersa) con cento ritratti della famiglia di Schönborn per il castello di Schönborn-Malleborn. Negli ultimi anni, la fortuna del B. sembra in declino: disoccupato, si è ritirato a Gorizia, presso la famiglia Attems, e ivi è morto, all'età di 76 anni, nel 1753.
Bencovich usa spesso un linguaggio neomanierista rococò. Nell'ambiente veneziano le sue novità impressionarono il giovane Tiepolo, come dimostrano le prime opere della chiesa dell'Ospedaletto. Ma il B. influì soprattutto su Giuseppe Bazzani e, in Austria, su Maulpertsch e tutta la pittura viennese e altoatesina "rococò". Più tardi la sua tavolozza si schiarisce, si attenuano l'asprezza e la concitazione lineare, giungendo, nelle tele di Würzburg, a risultati affini a quelli di M. Bortoloni e di G. B. Mariotti