Biografia di Giuseppe Bergomi
Nato a Brescia, nel 1953.
Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera, comincia la sua carriera come pittore iperrealista. Nel 1978 tiene la sua prima mostra personale come pittore presso la Galleria dell'incisione di Brescia.
Inizia a dedicarsi alla scultura negli anni '80 a seguito della visita alla mostra "Les Realismes", curata da Jean Clair a Beaubourg. Ispirato da alcune sculture di Otto Gutfreund e Arturo Martini esposte, immagina i propri quadri in terza dimensione.
Il 1981 è l'anno in cui l'artista inizia a dedicarsi in modo esclusivo solo alla scultura, alla terracotta policroma e dal 1989 alle fusioni in bronzo. Attraverso una tecnica particolare, utilizzando delle patine colorate, Bergomi riesce a smussare anche la solennità del bronzo, creando figure in una corposa dolcezza. Espone per la prima volta le sue sculture alla Galleria dell'Incisione ed espone le prime terrecotte policrome che rappresentano delle bagnanti, figure di donne colte nell'intimità, autoritratti con la moglie, Elvira Cassa Salvi.
Da quel momento cominciano i suoi rapporti con alcune delle più importanti gallerie Nel 1984 Mario De Micheli cura una sua personale alla Fondazione Corrente di Milano e l'anno dopo Bergomi espone a Cortina d'Ampezzo con una mostra curata da Vittorio Sgarbi, che nel 1987 si occupa anche del progetto Dialoghi di Scultura (Torino, Galleria Davico). Tra il 1998 ed il 1989 Giuseppe Bergomi presenta due esposizioni curate da Marisa Volpi.
Nel 1990 vince il primo "Premio Suzzarra" e nel 1993 quello del "Grand Prix Château Beychevelle", vicino a Bordeaux. Nel 1993 Bergomi è ospite della Biennale di Scultura di Montecarlo, mentre nel 1996 Roberto Tassi cura la personale a Milano e Marco Vallora quella di Pietrasanta. Nello stesso anno è fra gli artisti della XII Quadriennale Italia 1950-1990, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1997 Furio Colombo e Vittorio Sgarbi lo invitano al "Premio della Camera dei Deputati" e la sua opera "Valentina in piedi" e entra a far parte della collezione permanente di Montecitorio.