Biografia di Antonio Berti
Antonio Berti nasce nel 1904 a San Pietro Sieve, iniziò la sua attività come disegnatore presso la fabbrica di ceramica fiorentina Richard Ginori a soli 17 anni. Successivamente, grazie al suggerimento dello scrittore Ugo Ojetti che ebbe occasione di ammirare alcuni suoi lavori in creta, frequentò l’Istituto d’Arte di Santa Croce a Firenze. Qui ebbe come maestro il celebre scultore Libero Andreotti, che lo introdusse alla scultura. Nel 1930 Berti fece il suo debutto ufficiale in una manifestazione d’arte, la Biennale di Venezia, e da quel momento la sua carriera ebbe un’ascesa costante. Berti con la sua arte intese affermare la centralità della figura umana e delle problematiche umanistiche, la scelta dell'artista per la classicità figurativa non vuol dire comunque che sia rimasto chiuso verso la modernità, ma soltanto che il suo sentimento e la sua educazione lo indirizzavano verso una ricerca che avesse al centro l'uomo ed il suo rapporto con la natura e la bellezza. Fu uno dei ritrattisti più richiesti a livello internazionale, lavorando per sovrani, regnanti, alti prelati e personaggi famosi. Fra i suoi lavori più famosi si annoverano il busto di Ugo Foscolo situato nella chiesa di Santa Croce a Firenze, il monumento a Vittorio Emanuele II, Alcide De Gasperi, Papa Pio XII, Guglielmo Marconi e la Regina Elena. Negli anni ’80 produsse diverse medaglie commemorative commissionate da Rodolfo Siviero per l’inaugurazione della mostra delle opere ritrovate dopo la guerra. Antonio Berti morì il 1° dicembre 1990, lasciando un ricco patrimonio artistico. Fu Accademico di San Luca e uno degli esponenti più rappresentativi della scultura italiana del XX secolo.