Biografia di Alfredo Billetto
Alfredo Billetto è nato a Torino nel 1932 e, da adolescente, ha iniziato a dedicarsi alla ceramica nella bottega di Alberto Nobili. In seguito, ha soggiornato in Spagna, Olanda, Africa e Francia, ma è stato Torino a segnare le sperimentazioni dell'artista e a consacrarlo tra le firme più apprezzate del primo e secondo Novecento. Nonostante il suo carattere schivo e riservato, Billetto ha coltivato importanti amicizie con i più noti esponenti dell'arte del territorio, partendo dal pittore Cesare Maggi, del quale ha frequentato i corsi di pittura all'Accademia Albertina di Torino dal '45 al ’48. Successivamente ha frequentato anche la scuola di Felice Casorati e successivamente il figlio Francesco, ma anche Mario Giansone, Umberto Mastroianni, Piero Ruggeri, Mauro Chessa e Giacomo Soffiantino. Billetto ha mirato alla sintesi ed ha affrontato linguaggi e tecniche diverse, sfiorando esiti linguistici espressionisti, cubisti, astratti, iperrealisti, pop e informali per dar vita ad una personale ed intima produzione segnica, pittorica e scultorea senza pari. La permanenza delle forme della geometria e del plasticismo, con effetti marcati di collage, pittura-scrittura si avvale di una campitura pittorica nei raffinati toni tortora e grigi e trasforma l'armonica composizione in una visione onirica, una veduta larvata in penombra: corpi amati che si tendono in un afflato di sensi e pensiero, favoriti dal segno e dal colore. Dai disegni emerge l'abilità grafica, le figure "chiuse" e dilatate in esercizi corporei talora sostanziati dalle campiture a tempera. I cromatismi sono permeati di limpida chiarezza di forme e strutture dove le superfici nette, ora angolate, ora curve, si fondono in una danza figurale dai toni surreali che rincorrono il ricordo visivo. Il suo pensiero e la sua ricerca stilistica si mescolano, evolvono e si ritrovano nelle forme d'aria leggere e nei raffinati oli su tela in cui si materializza il suo incanto compositivo e cromatico.