Biografia di Alain Bonnefoit
Alai Bonnefoit è un artista nato a Parigi nel 1937. Dopo aver frequentato l'École des Arts Appliqués e l'École des Beaux Arts di Parigi, si è iscritto alla sezione "Incisione e scultura" dell'École des Beaux Arts di Bruxelles nel 1959. Nel 1961, ha studiato per due anni sotto lo scultore Volti, che avrebbe poi avuto un forte impatto sulla sua arte. Negli anni '60, Bonnefoit si è trasferito in Toscana e ha iniziato a sperimentare con diverse tecniche; dalla tecnica mista su carta, all’olio, l’acquarello, le litografie, la china col metodo giapponese sumi-e, la scultura, con l’unico scopo di dare vita a infinite varianti nel ritrarre il corpo femminile in un clima di pacato erotismo. Ha utilizzato il segno fluttuante di Matisse, la plasticità di Arp e la casualità danzante di Dufy, deployato con le luci e le tonalità toscane. Nei primi anni '70, Bonnefoit ha imparato la tecnica sumi-e, dopo il viaggio del 1973 in Giappone, che usa pennelli e inchiostro per creare immagini con un solo gesto meditato. Con questa tecnica, ha dipinto una vita fatta di linee e di corpi, dando vita a creazioni fragili ma resistenti. Dalla fine degli anni Ottanta si segnalano importanti esposizioni a Parigi, Vichy, Angers, Toulouse, Sion, Le Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa, Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille, Strasbourg, Reims e Brion.Dagli inizi degli anni Novanta la vera esplosione artistica: le richieste di mostre personali si moltiplicano rapidamente, così come il successo di critica e di pubblico. Rilevanti le mostre di Tokyo, Roma, Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg, Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon, Certaldo, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta, Tahiti, New York, Kwangju, Napoli. Sue opere si trovano in istituzioni pubbliche giapponesi, coreane e francesi. Ad oggi ha tenuto oltre 200 mostre personali in tutto il mondo. Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia, che ormai considera come una seconda patria.