Silvano Bozzolini Quotazioni, valore e valutazione opere

Silvano Bozzolini nasce il 3 novembre 1911 a Fiesole. Inizia ad avvicinarsi alla pittura nel 1927, quando decide di trasferirsi a Milano per studiare all'Accademia di Brera. Leggi la biografia completa

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Biografia di Silvano Bozzolini

Silvano Bozzolini nasce il 3 novembre 1911 a Fiesole. Inizia ad avvicinarsi alla pittura nel 1927, quando decide di trasferirsi a Milano per studiare all'Accademia di Brera. Pochi anni dopo, a partire dal 1933, compie alcuni viaggi in Svizzera, Vienna e Sofia in Bulgaria dove risiede la sua amica e pittrice Vera Nedkova. A Sofia, tra il dicembre e il gennaio del 1934-35, organizza la sua prima mostra personale alla "Casa degl'italiani". Tornato a Firenze, nel 1935, si iscrive alla Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti sotto la guida del pittore Felice Carena e quattro anni dopo, nel 1939, partecipa alla III Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, dove espone una natura morta. Durante i difficili anni della guerra, Bozzolini continuò a disegnare, come testimoniano alcune sue opere, tra cui "Uno scorcio di Tirana", "Pastore albanese" o "Paese del Montenegro", esposte nell'ottobre 1942 nella sua personale al Lyceum a Firenze. Nel 1945, finita la guerra, torna a Firenze dove tiene il suo studio in Piazza Donatello e fonda insieme a Ferdinando Berti, Mario Calderai, Arrigo Dreoni e Angelo Maria Landi il Centro d'Arte Contemporanea "La Porta", in Via Cavour a Firenze , con la volontà di "promuovere un vasto movimento nel campo delle arti figurative sviluppando e stimolando quegli scambi così produttivi tra artisti di tutto il mondo". L'intento del gruppo era quello di "promuovere la presentazione al pubblico di tutti quegli artisti che ne fossero degni", istituire un Premio annuale di Pittura e Scultura e "curare la pubblicazione di un bollettino mensile". L'anno successivo, nelle sale de "La Porta", tiene una mostra personale accompagnata da un catalogo con una nota critica di Antony de Witt. Bozzolini partecipò attivamente al dibattito culturale che animò la Firenze del dopoguerra, ebbe il desiderio di andare oltre, di giungere a nuove sperimentazioni pittoriche, di confrontarsi con l'arte nazionale, senza cadere, come scrive Adriano Seroni, in "provincialismi" o "regionalismi". Nella primavera dello stesso anno, alla Galleria Firenze, viene organizzata "Contenuto e Forma della Nuova Realtà", prima mostra del gruppo "Arte d'oggi" nato dall'unione delle diverse tendenze fiorentine che si erano sviluppate nel il dopoguerra con il gruppo "La Porta", cui si aggiunsero anche Tordi, Grazzini e Faraoni, quello intorno alla piccola rivista "Torrente" con Vinicio Berti, Fernando Farulli, Bruno Brunetti e Gualtiero Nativi e infine un piccolo gruppo di artisti stranieri tra cui Enrico Steiner, Eduard Bargheer e Slavko Kopač. Bozzolini, pur avendo realizzato già dal 1944 alcune opere astratte, operava ancora vicino a un certo gusto post-cubista, come accadde durante la prima mostra del gruppo "Arte d'oggi" (1947), mostrando "tracce del passaggio da Firenze, poi convalidato recandosi a Parigi, della mostra d'arte moderna francese." Questo suo linguaggio durerà poco perché, nel 1947, anno in cui decide di trasferirsi nella capitale francese, abbandona definitivamente la figurazione per dedicarsi all'astrattismo. Nel 1954 partecipa alla mostra Espace. Architecture Formes Couleur, importante evento espositivo del Groupe Espace organizzato a Biot dal 10 luglio al 10 settembre. Bozzolini ha esposto due opere: un quadro da esterno, mobile, alto 4,56 metri e un pannello murale su lastra d'acciaio. Nel 1976, oltre ad esporre alla Galerie Sapone di Nizza, il comune di Poggibonsi, dove Bozzolini aveva trascorso i difficili anni della guerra, gli dedica la mostra Silvano Bozzolini - "33 anni di pittura - 1943-1976". Nei decenni successivi, numerose sono state anche le mostre personali e collettive, la sua attività è stata molto intensa, e il suo lavoro è ormai ampiamente apprezzato sia a livello nazionale che internazionale. Nel 1991 ha donato 120 xilografie al Département des Estampes et de la Photographie della Bibliothèque Nationale di Parigi, coprendo l'intera sua produzione dal suo soggiorno parigino. Morì l'11 febbraio 1998.

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