Pietro Bracci fu uno dei principali scultori dell'ultimo Barocco romano, prima allievo di Camillo Rusconi e poi artista al servizio dei massimi esponenti della Curia: protetto del cardinale Alessandro Albani, membro (e poi principe) dell'Accademia di San Luca e dell'Accademia Clementina di Bologna, tra le sue opere si annoverano molti ritratti in marmo dei membri della corte pontificia, due statue di papa Clemente XII (una a Ravenna, l'altra originariamente collocata in Campidoglio, poi distrutta nel 1798) e, soprattutto, il celebre gruppo statuario al centro della Fontana di Trevi, con l'imponente Dio Oceano sul suo cocchio in forma di conchiglia trainato da due cavalli marini e due tritoni. Proprio all'impianto e all'idea decorativa di questo capolavoro tardobarocco sembra rimandare il nostro disegno, che raffigura il momento in cui Enea, seguendo le indicazioni della Sibilla, affigge il ramo d'oro alle porte di Dite prima di dirigersi verso i Campi Elisi: l'intero episodio è però ambientato in un'architettura barocca di fantasia, quasi un "hortus conclusus" di marmi dove gli esseri infernali, Cerbero e gli stessi Plutone e Proserpina sono raffigurati come vere e proprie sculture di marmo. Leggi la biografia completa
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Pietro Bracci fu uno dei principali scultori dell'ultimo Barocco romano, prima allievo di Camillo Rusconi e poi artista al servizio dei massimi esponenti della Curia: protetto del cardinale Alessandro Albani, membro (e poi principe) dell'Accademia di San Luca e dell'Accademia Clementina di Bologna, tra le sue opere si annoverano molti ritratti in marmo dei membri della corte pontificia, due statue di papa Clemente XII (una a Ravenna, l'altra originariamente collocata in Campidoglio, poi distrutta nel 1798) e, soprattutto, il celebre gruppo statuario al centro della Fontana di Trevi, con l'imponente Dio Oceano sul suo cocchio in forma di conchiglia trainato da due cavalli marini e due tritoni. Proprio all'impianto e all'idea decorativa di questo capolavoro tardobarocco sembra rimandare il nostro disegno, che raffigura il momento in cui Enea, seguendo le indicazioni della Sibilla, affigge il ramo d'oro alle porte di Dite prima di dirigersi verso i Campi Elisi: l'intero episodio è però ambientato in un'architettura barocca di fantasia, quasi un "hortus conclusus" di marmi dove gli esseri infernali, Cerbero e gli stessi Plutone e Proserpina sono raffigurati come vere e proprie sculture di marmo. Gli stessi sovrani dell'Ade, inseriti in un'architettura con cariatidi e teste di Gorgone, sembrano parte di una decorazione di una fontana, come quelle delle "ville di delizie" rinascimentali e poi barocche, o come, appunto, il gruppo del Dio Oceano della Fontana di Trevi.