Biografia di Edita Broglio
Edita Broglio (1866 - 1977) nasce a Smiltene, in Lettonia nel 1866. Provieniente da una nobile famiglia, dopo la morte della madre, si trasferisce dallo zio paterno, il barone Raimund von Zur-Muehlen, conosciuto per le sue celebri esibizioni presso la corte dello zar e dell’imperatore prussiano. Edita, affascinata dal talento dello zio, si avvicina all’arte, allo studio e al disegno. Nel 1905 i moti rivoluzionari russi la costringono a trasferirsi, insieme al padre, a Koninsberg, dove si iscrive nel 1908 all’Accademia di Belle arti e conclude il suo percorso accademico nel 1910; nello stesso anno si sposta a Parigi e inizia a frequentare numerosi ateliers, realizzando il desiderio di abitare in una delle capitali artistiche europee. L’anno successivo, nel 1911, arriva per la prima volta in Italia, soggiorna brevemente a Firenze e a Roma, decidendo di stabilirsi nell’Urbe nel 1912; nel 1913 si tiene a Roma la prima Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione presso il Palazzo dell’Esposizioni.
Nel 1917 conosce lo scrittore e organizzatore di mostre d’arte Enrico Maria Broglio, con il quale condivide letture e critiche artistiche. Nei suoi dipinti inizia a firmarsi Edita Broglio; a curare, insieme al suo futuro marito, la celebre rivista d’arte fondata nel 1921“Valori Plastici” che condivideva le proposte della Metafisica e dei movimenti d’avanguardia europei. Edita Broglio con il gruppo Valori Plastici espone nel 1922 alla Fiorentina primaverile, inaugurata da Alberto Savinio. La sua pittura è influenzata da varie suggestioni internazionali, dalla cultura dell’avanguardia russa al Blaue Reiter, al primitivismo, fino ad avvicinarsi alla corrente del “Realismo magico”.
Dopo la morte del marito Enrico, Edita si trasferisce a San Michele di Moriano in provincia di Lucca, in cui trascorre un periodo di meditazione, ma di fervida produttività. Nel 1959 è presente alla Quadriennale romana; nel 1967 espone a Firenze alla mostra “Arte italiana, 1915-1935”, curata da Carlo Ludovico Ragghianti. La sua dedizione all’arte e alla scrittura continua instancabilmente e nel 1974 fino alla sua morte avvenuta a Roma nel 1977.