Biografia di Taddeo Bruno
Taddeo Bruno (1935 - 2013) , nato a Roma nel 1935, era emigrato nello Stato sudamericano, a Mendoza, quando aveva appena un anno. Qui era cresciuto, aveva messo su famiglia dopo il matrimonio con Anna, anch’ella di origini tedesche, si era formato artisticamente e aveva avviato la sua carriera. Ma dalla sua nuova patria, Taddeo era dovuto fuggire. Era il 1978 e anche la famiglia Bruno aveva rischiato di essere cancellata sotto il peso del regime militare di Jorge Rafael Videla che eliminava dissidenti, oppositori, sindacalisti. L’unica salvezza era l’Europa. Taddeo era solito raccontare la rocambolesca fuga della famiglia in nave. Tornato in Europa, Taddeo Bruno aveva fatto tappa a Lisbona, Barcellona e Parigi. Qui uno dei segretari dell’allora presidente Giscard d’Estaing gli aveva consigliato di tornare in Italia. E così aveva fatto. Bruno aveva scelto di puntare verso Venezia: un passaggio a Preganziol, poi l’approdo a Silea, fino allo scorso settembre quando era partito per Buenos Aires, senza fare più ritorno. Decine le mostre personali e collettive di Taddeo Bruno, sia in Argentina che in Italia. Suoi lavori si trovano nelle collezioni private in Italia e Argentina, ma anche in Francia, Usa, Germania, Spagna e Brasile. La sua pittura, che ha avuto l’apice nel trentennio tra gli anni Settanta e i Novanta, è soprattutto figurativa. A segnare in modo indelebile il modo di dipingere di Bruno, la visita al campo di concentramento di Dachau: da qui derivano le stanze, spesso vuote, che ritornano con frequenza nei dipinti. Le opere di Bruno sono state esposte anche al museo di arte moderna Ca’ Pesaro di Venezia nell’ambito della Biennale nel 1982.