Biografia di Andrea Burroni
Andrea Burroni nasce a Siena nel 1952. Interessanti critiche alle sue opere sono apparse già negli anni ’70, sulle più famose riviste specializzate, in cui unanime è il riconoscimento della coerenza e dell’impegno che caratterizzano l’artista. È noto come bibliofilo, collezionista e critico d'arte, e ha vissuto in diverse città del mondo come New York, Parigi e Londra. Le sue opere sono influenzate dal Surrealismo per quanto riguarda, ad esempio, la ricerca linguistica, la cui faticosa elaborazione viene sublimata dalla leggerezza del tratto e dalla delicatezza delle immagini; l’arte per questo artista è comunicazione vitale. ll suo percorso di vita lo porta però sempre più ad avvicinarsi all’architettura, che è da sempre il contenitore di tutte le arti, intraprendendo una lunga e proficua carriera di interior designer. Numerosi sono i riconoscimenti, le pubblicazioni e le interviste in Italia e all’estero. Andrea Burroni, collezionista, prima ancora che architetto e designer, amante della cultura e per questo capace di veicolare espressioni artistiche dialogando con qualsiasi periodo storico, è un alchimista culturale, sempre attento alle novità, ma con un occhio rivolto anche alla grande tradizione, poiché senza memoria perderemmo la nostra identità. Dotato di una passione smisurata per il suo lavoro, è vulcanico e meticoloso al contempo nel documentarsi e nel presentare le sue proposte. È presidente di Padova design District associazione che si occupa del recupero di Piazza De Gasperi attraverso l’arte e la cultura. Da questo suo operato Burroni presenta poi un’altra opera ovvero la presentazione del Ponte di Via Vigonovese; L’intervento realizzato per la decorazione del parapetto del viadotto di Corso Argentina su via Vigonovese è consistito nella preparazione del fondo e nell’esecuzione del disegno approvato dall’Amministrazione con l’adozione di colori speciali adatti al contesto e alla tipologia del supporto. Questo intervento si inserisce in un percorso di riqualificazione del quartiere di Camin sia dal punto di vista delle infrastrutture che dal punto di vista estetico, l’opera porge il benvenuto a tutte le persone che entrano nel quartiere trasmettendo anche la sensazione della continua evoluzione che coinvolge il territorio.