Biografia di Pol Bury
Pol Bury è stato uno scultore e pittore nato a Haine-Saint-Pierre, in Belgio, nel 1922. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Mons nel 1938 e si è avvicinato al movimento surrealista attraverso la rivista "L'invenzione collettiva", che è stato guidato da René Magritte e Raoul Ubac nel 1940. Nel 1945, ha contribuito a fondare il gruppo Haute Nuit, che ha avuto un ruolo importante nell'editoria fino al 1958. Bury ha illustrato le raccolte di Achille Chavée e Havrenne. Incontrò Dotremont nel 1949 e si unì brevemente al gruppo Cobra, sebbene il suo lavoro differisse dal loro stile per il suo chiaro e rigoroso costruzionismo. Nel 1954 fonda con André Balthazar l'Accademia Monbliart. Bury partecipa a numerose mostre collettive, tra cui la famosa mostra "Il Movimento" organizzata dalla Galleria Denise René nel 1955 al fianco di artisti come Calder, Duchamp, Jacobsen, Agam, Soto e Tinguely. Si è trasferito in Francia nel 1961. Bury è stato inizialmente un pittore fino al 1953, quando ha esposto per la prima volta i suoi "Mobile Planes" a Bruxelles. Le forme geometriche erano poste su un asse e potevano essere spostate dallo spettatore a loro piacimento. Nel 1954, agli albori dell'arte cinetica, realizza pannelli con lame verticali oblique ricoperte da motivi geometrici colorati su fondo nero. I modelli apparivano diversi a seconda dell'angolo di osservazione dello spettatore. Tuttavia, fu solo nel 1957 che incorporò i motori elettrici nelle sue opere, presentando "Multipiani" che si muovevano lentamente e quasi impercettibilmente. Sviluppò ulteriormente il suo linguaggio plastico e nel 1958 incorporò luce, sfere, palline di mercurio e dischi. Nel 1961 creò la serie "Ponctuations érectiles", che lavorava con fili di nylon, seguita dalla notevole serie di volumi aperti e chiusi che suonavano con il rapporto fondamentale tra parti mobili e immobili. Le sculture di Bury hanno continuato ad evolversi nel corso degli anni, con opere monumentali come le fontane. Ha ampliato il tempo e lo spazio oltre i loro limiti tradizionali.