Biografia di Mario Calandri
Mario Calandri era un artista italiano contemporaneo noto per il suo lavoro nell'incisione e nella pittura. Nasce nel 1914 a Torino, dove morirà nel 1993, avendo contribuito al prestigio artistico della sua città natale. La sua formazione avviene presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove incontra personaggi di successo nel panorama artistico italiano del Novecento, che sono stati di grande stimolo per la sua crescita professionale. Tra i suoi mentori c'era Cesare Maggi, di cui divenne assistente al termine degli studi. Gli anni Trenta rappresentano l'esordio di Mario Calandri nel mondo dell'arte: inizia ad esporre le sue opere a Roma e Venezia, ma è nel 1940 che prende il via la sua carriera professionale, grazie alla partecipazione alla Biennale di Milano, dove si presenterà in seguito in altre tre edizioni degli anni Cinquanta. La sua carriera subì un forte rallentamento a causa della seconda guerra mondiale. Tuttavia, nel dopoguerra, riprese la sua attività, abbandonando la scuola del Maggi e preferendo affiancare l'amato maestro Marcello Boglione, responsabile dal 1934 della rinvenuta Scuola di Tecniche Incisive all'Albertina. La stima del maestro per il suo allievo gli permise di essere eletto alla successione nell'incarico alla morte di Boglione nel 1957. Qui ottenne un incarico importante, dove rimase insegnando fino al 1977, segnando con la sua sapienza intere generazioni di incisori. L'importanza di Mario Calandri non si nota solo nel campo della pittura, ma anche nella grafica incisa, dove è addirittura considerato uno dei massimi esponenti del Novecento. Secondo molti studiosi ed esperti del settore, la dote principale di Calandri risiede nella sua capacità di rappresentare aspetti della vita privata per significare metaforicamente il mondo intero. Prevalgono nelle sue opere di pittura e incisione soprattutto le giostre e i teatrini, che rappresentano il mistero e l'ambiguità dell'esistenza così come molte altre figure sospese tra realtà e immaginazione. Le sue incisioni, inoltre, sono un tripudio di fiori che si arricchiscono di riflessi lunari e, di conseguenza, di altrettanto fascino e mistero. Numerose sono state le mostre, anche postume, con i suoi dipinti e le sue opere grafiche. Vale la pena notare che i maggiori riconoscimenti sono stati attribuiti al periodo successivo alla sua morte, sia come incisore che come pittore. Le città che hanno reso omaggio all'artista sono state numerose, soprattutto negli ultimi vent'anni: da Milano a Trieste, da Bari ad Aosta, per finire con la sua città natale, Torino.