Biografia di Giacomo Campi
Giacomo Campi (1846 - 1921) intraprende la strada della pittura formandosi inizialmente a Torino presso la guida di Luigi Gandolfi, pittore, miniaturista e litografo. Successivamente, si sposta con i genitori a Crema, frequenta i corsi dell’Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di Enrico Scuri, per completare poi gli studi a Roma presso l’Accademia di San Luca.
A Milano, le sue opere vengono richieste per abbellire alcune dimore dell’aristocrazia e dell’alta borghesia imprenditoriale cittadine e lombarde, come la casa di Alessandro Manzoni, i nuovi o rinnovati palazzi Bagatti Valsecchi, Melzi d’Eril, Castelbarco Albani, il castello Arnaboldi a Carimate e alcuni ambienti della Villa Reale di Monza.
In parallelo, si dedica alla pittura da cavalletto a olio e all’acquarello trattando soggetti di genere e in costume, partecipando alle esposizioni di Brera, della Società per Artisti e Patriottica e della Famiglia Artistica. Esegue anche molteplici ritratti su commissione, incrementando le quadrerie di famiglia dei Borromeo, dei Barbiano di Belgiojoso, degli Stanga, dei Falcò, degli Arnaboldi e anche quelle appartenenti alle istituzioni assistenziali ambrosiane.
Nel suo atelier produce anche disegni per illustrazioni, caricature, pergamene e diplomi miniati, alberi genealogici, paraventi, insegne, ceramiche dipinte e altri manufatti dalle tipologie e dai materiali eterogenei. Campi inoltre inventa le “ombre cinesi”, gioco illusionistico di cui diventa interprete in prima persona e che rappresenta pubblicamente in Italia e in Europa attraverso spettacoli a scopo benefico.