Biografia di Vittorio Caprioli
Vittorio Caprioli è nato a Napoli nel 1921. Ha recitato in film di vario genere e spesso ha prodotto risultati sorprendenti, caratterizzati da riflessioni agrodolci e dalla capacità di raccontare storie con acume sia come attore che come regista, interpretando una "commedia umana" sempre scrutata attraverso la lente satirica della critica sociale. Le sue radici napoletane lo hanno dotato di un senso dell'umorismo pungente e disincantato, oltre che di uno spirito ironico da osservatore, che gli hanno permesso di esprimere l'essenza di un personaggio anche in ruoli minori, utilizzando solo alcuni tratti significativi. Caprioli proveniva da un ambiente intellettuale napoletano, la cui illuministica lucidità e sarcasmo lo hanno spinto verso scelte innovative e raffinate.
Nel 1941 si trasferisce a Roma per frequentare l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e dopo un apprendistato presso l'Accademia L. Carli-C. Racca, Caprioli recitò al fianco di noti attori dell'epoca come Vittorio De Sica, Vivi Goi e Sergio Tofano. Ben presto passò dalla tradizione all'innovazione, facendo esperienza per la prima volta nel 1948 con 'La Tempesta' di William Shakespeare al Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler, pioniere del teatro pubblico. Tra il 1950 e il 1951 crea il Teatro dei Gobbi con Alberto Bonucci, Luciano Salce e Carlo Mazzarella. Dalla fine degli anni Cinquanta, la sua carriera cinematografica si intensifica e inizia a rappresentare sullo schermo esempi di umanità spesso caratterizzati come meschini, ossequiosi, melliflui e ambigui, in cui, attraverso la sua resa interpretativa precisa e leggermente distaccata e la sua capacità di creare materiale satirico, la sua si può scorgere l'eroismo tragicomico.
Ha debuttato alla regia con un adattamento liberale del romanzo "Ferito a morte" di R. La Capria. Da quel ritratto letterario delle incertezze e delle indolenze dei giovani borghesi napoletani in vacanza tra Capri e Amalfi, Caprioli crea una rappresentazione piena di amarezza soffocata e ironico distacco nel film 'Leoni al Sole' (1961), interpretando il ruolo del goffo Giuggiù. Dopo aver divorziato da Valeri nel 1974, sposa Virginia Antonioli, che nel 1997 gli dedica il libro 'Vittorio e io', documento importante per la ricostruzione della vita dell'attore. Negli ultimi anni Caprioli torna al suo amato teatro, dando grandi prove di intelligenza scenica negli adattamenti del film "Una giornata particolare" di Ettore Scola, poi ne La bottega del caffè di Carlo Goldoni, e nella regia del teatro-in-teatro di Giuseppe Patroni Griffi. trilogia teatrale di Pirandello.