Biografia di Giuseppe Carta
Giuseppe Carta è nato in Sardegna nel 1950 ed ha avuto sin dall'infanzia una forte passione per la pittura. Da adolescente si interessò anche alla musica e decise di iscriversi al Conservatorio Nicolò Paganini di Genova per studiare il pianoforte. Successivamente, si trasferì al Conservatorio Statale Antonio Vivaldi di Alessandria, dove concluse gli studi in pianoforte e approfondì la didattica della musica e l'organo. Dal 1973, Carta iniziò a dedicarsi ad una serie di attività artistiche, tra cui la preparazione e la direzione di un coro di voci bianche e uno polifonico, insegnando anche educazione musicale. Nel frattempo, frequentò i Corsi musicali estivi “Città di Varallo” come allievo di interpretazione e lettura di spartito d'opera. Carta diventò maestro di pianoforte e organo e frequentò anche corsi di tecniche di musicoterapica presso l'Istituto Regionale di Ricerca Sperimentale e Aggiornamento Educativo di Genova. Nel 1988, concluse i corsi con una tesi dal titolo "Elementi di musicoterapia e sindrome di Down in contesto scolastico".
Negli anni Ottanta, Carta lasciò l'insegnamento per dedicarsi totalmente alla pittura, con un interesse sempre più forte verso il realismo pittorico. In questo periodo, incontrò il gallerista genovese Rinaldo Rotta, che divenne un importante mentore nella sua evoluzione artistica. Il filo conduttore del lavoro di Carta è la Natura, che ritrae nei suoi momenti di massimo splendore e anche di caducità, evoluzione e maturazione. Per Carta, la Natura è foriera di bellezza e nuova vita, anche in situazioni in cui la vita appare esaurita.
Le nature morte di Carta sono di commovente realismo, caratterizzate da un'attenzione quasi maniacale ai minimi dettagli. Dipinge calici, bicchieri, tovaglie finemente ricamate, tavole imbandite di luce e colore, cesti, libri, civette, zucche, limoni, melagrane, cipolle, uva, patate, fichi e tutto ciò che la Natura può offrire in visioni vivide rese ancora più vive dalla luce, elemento vitale e funzionale in tutta la sua opera.
Nella scultura, Carta utilizza l'antica tecnica della fusione a cera persa e produce sculture che ama chiamare "Germinazioni", che riflettono la capacità della Natura di generare nuova vita e speranza. Le sue opere sono eccezionalmente capaci di comunicare e di trasmettere i valori dei prodotti della terra attraverso l'arte, trasformandoli in oggetti vivi e preziosi, simboli contemporanei dell'esperienza artistica collettiva.
L'arte di Carta non è solo intuitiva e immaginifica, ma anche tecnica. L'artista raggiunge una maggiore perizia tecnica con l'interpretazione del vero della natura attraverso la pittura e la scultura. Carta sonda con un'ispezione attenta sia l'insieme sia il dettaglio, oltre all'ambientazione e alla sapiente scenografia della somma dei pezzi.