Biografia di Maurizio Casari
Maurizio Casari nasce a Bergamo nel 1939 e successivamente si trasferisce a Verona, dove frequenta l'Accademia Cignaroli. Mentre inizialmente si dedicava alla pittura, la sua attenzione artistica si spostò interamente sulla scultura. Casari mirava a raggiungere l'idea archetipica e originaria della forma, cercando il significato interiore delle cose attraverso figure ideali come quadrati, cerchi e triangoli.
Nei primi anni Sessanta Casari partecipa al movimento d'avanguardia nato intorno alla Galleria Ferrari di Verona, laboratorio di continua sperimentazione artistica. Ha lavorato al fianco di artisti come Rampinelli, Chiecchi, Arduini, Degani, Marinelli, oltre che con il critico Mozzambani. La curiosità di Casari lo ha portato a esplorare l'uso di strumenti e linguaggi diversi, ampliando la sua espressione artistica e rendendo il suo lavoro più vario.
Casari si occupò anche di politica artistica, partecipando al sindacato degli artisti e al congresso nazionale di Napoli, oltre a servire come consigliere del Partito Comunista Italiano. Tuttavia, questi impegni spesso interrompono la sua attività artistica.
Le opere principali di Casari sono strutture plastiche basate sulla ricerca di forme estremamente semplici, se non primordiali. I suoi disegni su vari media registrano esperienze passate per ampliare la sua percezione, conoscenza e relazioni. Le opere mostrano una struttura rigorosa che funge da cornice per controbilanciare l'atmosfera delle linee. Casari, come Licini, diventa un acrobata costruttivista che estende la sua maestria su regioni immaginarie. Sensibilità, tensione ed esplorazione caratterizzano le sue sculture, che incarnano dubbi piuttosto che affermazioni e sono fluide piuttosto che definitive. L'obiettivo dell'artista è quello di rivelare il vasto potenziale visivo nascosto nelle forme, anche quando sono definite dalla misura e dal rigore.