Biografia di Casigliani
Maurizio Casigliani ha sempre creduto nella correttezza di un'operazione che, seppur allettante, richiedeva alcuni preliminari chiarimenti ideologici, definizione degli obiettivi e rigore nella metodologia produttiva. Il suo incontro con Lella e Massimo Vignelli alla fine degli anni '70 gli ha permesso di aprire un discorso che continua fino ad oggi. Nasce il tavolo Metafora 1, che anticipa e incorpora alcune caratteristiche costanti nella produzione di Casigliani. I Vignelli hanno preso una scelta cruciale: lavorare sulle forme primarie, utilizzando il marmo per costruire le basi del tavolo, che sono un cubo, una sfera, un cilindro e una piramide. Il gesto progettuale, come si evidenzia, è molto semplice e potrebbe sembrare riduttivo: queste forme non sono state certo inventate dai due autori. Ma il contesto, invece, è inedito perché l'ideazione tiene conto di una serie di fattori ed effetti che ne derivano. Negli insieme, considerando la fisionomia generale, ovvero lo spirito che ne informa al di là dello stile specifico dei molti modelli, la produzione di Casigliani rivela che l'attenzione al marmo è un elemento decisivo. Tutti i progettisti, da Vignelli a Stoppino, da Lazzotti a Tesconi, contribuiscono a chiarire un altro punto della filosofia di Casigliani, che diventa un tema costante della poetica comune. Si torna a considerare anche il tipo di marmo utilizzato, perché ogni marmo può essere esaltato da trattamenti specifici, lavorando le superfici per ottenere texture differenziate, opache, semi-lucide e riflettenti. Il passato di Casigliani costituisce ormai una tradizione riconoscibile nella storia delle forme create in marmo negli ultimi vent'anni come espressione della nostra cultura autentica. Ma da questo passato fatto non solo di risultati, ma anche di esperienze compiute e maturate "sul campo", si sta andando verso un futuro aperto a nuove ricerche e tipologie, senza abbandonare i fondamenti di cui si è parlato. Casigliani sta incentivando la propria attività anche attraverso il contributo di nuove energie progettuali e creative. Idee e proposte vengono valutate, sperimentate e confrontate; la validità delle soluzioni viene controllata dal punto di vista tecnologico e formale; si discute il significato delle immagini e la loro fisionomia. Un lavoro a più voci e a più mani, volto a garantire la correttezza delle scelte finali, che può essere raggiunta solo grazie al contributo delle competenze disciplinari idealmente e operativamente coinvolte nel processo produttivo.