Biografia di Emanuele Castelbarco
Emanuele Castelbarco nasce a Milano nel 1884 ed è noto non solo per i suoi due "grandi" matrimoni e la sua vita mondana, ma anche per il suo interesse per le arti e per essere un vero mecenate di artisti e iniziative culturali. Divenne famoso per il suo primo matrimonio con Ercolina, figlia dell'industriale Carlo Erba, nome ancora oggi ben noto nel settore farmaceutico. Da questo matrimonio nacquero tre figli, ma molti anni dopo la coppia divorziò per uno stratagemma legale. Dopo qualche tempo sposò Wally, figlia di Arturo Toscanini e regina della scena mondana milanese di inizio Novecento. Il suo primo suocero, Carlo Erba, era proprietario della farmacia Brera a Milano a metà del 1800 (ancora esistente in Via dei Fiori Oscuri 13 a Milano). Dopo l'unione della Lombardia al Piemonte e ad altre regioni del Regno d'Italia nel 1861, Erba e altri proprietari presentarono al Comune di Milano un progetto urbanistico e abitativo. Nel biennio successivo vennero fondate varie strade con nomi risorgimentali, tra cui Via Marsala dove Erba stabilì il primo stabilimento dell'industria chimica e farmaceutica. Il suo primo progetto fu "Bottega di Poesia", un circolo d'arte moderna che era una combinazione tra una galleria d'arte e una rivista, che purtroppo durò poco. Tuttavia, questa iniziativa è riuscita a promuovere progetti prestigiosi, strettamente legati al nome di Alberto Martini. Questo piccolo circolo di artisti ricevette numerosi riconoscimenti, anche da parte di importanti critici d'arte dell'epoca, come Pica, il più autorevole critico d'arte del primo Novecento, divenuto nel 1920 segretario della Biennale di Venezia. Emanuele Castelbarco, dall'altro invece, ebbe grande successo organizzando la prima mostra della pittrice russa Tamara de Lempicka nella galleria di via Montenapoleone. Dal negozio d'arte, Lempicka ha iniziato una lunga e fortunata serie di mostre in Europa e negli Stati Uniti e una vita molto glamour come una star. Nell'inverno 2006-2007 il Comune di Milano ha promosso a Palazzo Reale una mostra sommaria del pittore russo, esponendo anche dipinti di altri pittori dell'epoca. Due di questi erano il ritratto che Alberto Martini fece di Emanuele Castelbarco e un autoritratto dello stesso conte-mecenate-pittore: un autoritratto molto ironico, in frac seduto in poltrona, ma in giacca e cravatta non c'è nessuno.