Biografia di Arturo Castelli
CASTELLI, Arturo. - Nato a Brescia il 20 giugno 1870 da Luigi e da Livia Rossi, fu autodidatta, benché fosse stato allievo della scuola d’arte Moretto.
Il C. lavorò con A. Zuccari alle decorazioni (arabeschi e fregi) nella villa Bertelli a Nozza. Lusinghieri consensi ottenne nella II Biennale di Venezia (1897) con la Musica (Roma, coll. Cantù); contemporanea è la Modella (Brescia, coll. Decca). Seguono le Vergini, esposte alla III Biennale (1899), e l’Architettura (Brescia, propr. Lonati); nel 1900 espose a Milano, alla Mostra milanese del secolo, Pensatori, parte del polittico I fiori (Brescia, Gall. d’arte mod.), presentato completo a Venezia nel 1901, e a Brescia (mostra a pal. Bargnani) una testa del Redentore. Dell’anno 1904 è il suo bozzetto di Brescia armata (Brescia, coll. Ferrata), un soggetto sviluppato nell’affresco per lo scalone della Loggia, dove operò pure G. Cresseri, e con questo attuò altre opere in edifici pubblici e privati di Brescia: nel 1908 l’Agricoltura(bozzetto a Brescia, propr. M. Paroli) e l’Industria e il Commercio sullo scalone del Credito agrario bresciano (cfr. Illustr. bresciana, 16 luglio 1908; Brixia, ott. 1919, p. 357); un fregio con putti, fiori e animali in pal. Togni (1906-08). Socio dell’Ateneo, nel 1907 espose alla Biennale di Venezia Medio Evo (Brescia, coll. Feroldi) e Milizia antica (Brescia, Gall. d’arte mod.). cui è da aggiungere Sogno (Brescia, coll. V. Bettoni); nel 1911 concorse alla direzione della Pinacoteca Tosio Martinengo e poi divenne insegnante della scuola d’arte Moretto. Del 1915 è la litografia Ora nera (cfr. Emporium, XLII [1915], p. 318; Brixia, 16 maggio 1915) e dell’anno seguente l’acquerello La Patria per un volume di versi ispirati dalle vicende belliche. Di quegli anni sono pure il Ritratto della figlia (Brescia, propr. V. Togni), Venezia (1917; Brescia, Ammin. prov.; Brescia, propr. Lucini), Il Lago Barbellino (1916; Brescia, coll. Feroldi); del 1918 sono La sera a Bondione (Brescia, propr. G. Ferrari) e Ritratto(pastello, Brescia, propr. Guidetti); del 1919 un Ritratto femminile (Brescia, propr. E. Ferrari) e altre tele presentate alla Mostra del ridotto del teatro Grande di Brescia (recens. in La Prov. di Brescia. 7 genn. 1919). L’ultima opera impegnativa fu la decorazione ad affresco nella parrocchiale di Padenghe (Brescia), terminata poco prima della morte, avvenuta a Brescia il 12 nov. 1919.