Achille Cattaneo (Milano 1872 - Milano 1931)Iscritto per quasi un decennio ai corsi di disegno, prospettiva e architettura dell'Accademia di Brera (1888- 1896), consegue l'abilitazione per l'insegnamento del disegno nelle scuole secondarie senza però raggiungere il diploma in architettura; in seguito entra in relazione con Emilio Gola divenendone allievo. Accanto all'impegno didattico, svolto a Milano presso l'Istituto Carlo Cattaneo, la Scuola Cavalli e Conti e le scuole serali di via Moscati, si dedica alla pittura prospettica, ritraendo con perspicua attitudine e rapidi tocchi interni e vedute urbane milanesi e veneziane, attraverso le quali sembra voler interpretare in chiave impressionista la tradizione della "pittura urbana" ottocentesca lombarda.Nel corso del secondo decennio del secolo i suoi interni di chiese milanesi, le vedute dei Navigli e degli altri luoghi topici del tessuto urbano, gli scorci veneziani o lacustri trovano esposizione alle Biennali di Venezia (1925, 1926, 1928), alle Nazionali di Milano (1925, 1927), alla prima mostra milanese del Novecento Italiano (1926), e guadagnano una presentazione di Carlo Carrà in occasione della personale allestita nel 1925 a Milano da Bottega di Poesia.
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Achille Cattaneo (Milano 1872 - Milano 1931)Iscritto per quasi un decennio ai corsi di disegno, prospettiva e architettura dell'Accademia di Brera (1888- 1896), consegue l'abilitazione per l'insegnamento del disegno nelle scuole secondarie senza però raggiungere il diploma in architettura; in seguito entra in relazione con Emilio Gola divenendone allievo. Accanto all'impegno didattico, svolto a Milano presso l'Istituto Carlo Cattaneo, la Scuola Cavalli e Conti e le scuole serali di via Moscati, si dedica alla pittura prospettica, ritraendo con perspicua attitudine e rapidi tocchi interni e vedute urbane milanesi e veneziane, attraverso le quali sembra voler interpretare in chiave impressionista la tradizione della "pittura urbana" ottocentesca lombarda.Nel corso del secondo decennio del secolo i suoi interni di chiese milanesi, le vedute dei Navigli e degli altri luoghi topici del tessuto urbano, gli scorci veneziani o lacustri trovano esposizione alle Biennali di Venezia (1925, 1926, 1928), alle Nazionali di Milano (1925, 1927), alla prima mostra milanese del Novecento Italiano (1926), e guadagnano una presentazione di Carlo Carrà in occasione della personale allestita nel 1925 a Milano da Bottega di Poesia.