Guglielmo Achille Cavellini Quotazioni, valore e valutazione opere

Guglielmo Achille Cavellini, noto anche come GAC (Brescia, 11 settembre 1914 – Brescia, 20 novembre 1990), è stato un artista e collezionista d'arte italiano. Dopo una prima attività artistica come pittore, negli anni quaranta e cinquanta diviene uno dei maggiori collezionisti dell'astrattismo contemporaneo italiano, fino ad instaurare con i protagonisti di tale corrente un profondo rapporto di mecenatismo ed amicizia, esperienza che culmina nella celebre mostra Pittori moderni dalla collezione Cavellini, allestita presso la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma nel 1957. Leggi la biografia completa

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Biografia di Guglielmo Achille Cavellini

Guglielmo Achille Cavellini, noto anche come GAC (Brescia, 11 settembre 1914 – Brescia, 20 novembre 1990), è stato un artista e collezionista d'arte italiano.

Dopo una prima attività artistica come pittore, negli anni quaranta e cinquanta diviene uno dei maggiori collezionisti dell'astrattismo contemporaneo italiano, fino ad instaurare con i protagonisti di tale corrente un profondo rapporto di mecenatismo ed amicizia, esperienza che culmina nella celebre mostra Pittori moderni dalla collezione Cavellini, allestita presso la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma nel 1957. In seguito Cavellini torna all'attività di artista con opere che spaziano dal dadaismo alla performance art alla mail art, di cui diviene uno dei principali esponenti con le Mostre a domicilio e le opere Andata/ritorno, e nel 1971 inventa l'Autostoricizzazione. È inoltre autore dei libri Arte astratta (1959), Uomo pittore (1960), Diario di Guglielmo Achille Cavellini (1975), Incontri/scontri nella giungla dell'arte (1977) e Vita di un genio (1989).

Guglielmo Achille Cavellini nasce a Brescia l'11 settembre 1914. I genitori sono toscani, provengono infatti da due paesini sopra Pontremoli, nella Lunigiana. Dopo il matrimonio e la nascita della figlia Adele (1900), si spostano in Svizzera dove il padre lavora come muratore, in seguito avvia un'attività di venditore ambulante in Lombardia. Vivono per qualche tempo ad Arona, sul Lago Maggiore, dove nel 1911 nasce il secondo figlio Mario. Infine decidono di spostarsi a Brescia dove aprono una bottega, il Bazar 33, in via Mercanzie 45. Nel 1918 Adele muore a causa dell'influenza spagnola. Cavellini frequenta per nove anni il collegio Cesare Arici dei Gesuiti. A 16 anni è ammesso all'istituto tecnico, ma è costretto a interrompere gli studi per aiutare i genitori nel negozio. Già durante l'infanzia disegna e dipinge, soprattutto paesaggi. A 22 anni conosce Lisetta, la sua prima fidanzata e futura moglie. A 25 anni incontra a Cortina d'Ampezzo il pittore Domenico Mucci, di cui diviene amico e che gli dà lezioni di disegno. 

Nel 1941 parte per la guerra, è destinato a un gruppo di artiglieria antiaerea a Bergamo.  L'11 agosto 1941 si sposa con Lisetta, in seguito è congedato dall'esercito a causa di un'ulcera gastrica.  Il 10 settembre 1942 nasce la figlia Mariella, in seguito Cavellini riprende il servizio militare. Tra il 1945 e il 1948 disegna e dipinge intensamente. Nello stesso periodo visita la collezione Feroldi, raccolta molto ricca che include Nudo sdraiato di Amedeo Modigliani, Le muse inquietanti di Giorgio de Chirico e opere di Giorgio Morandi, Henri Rousseau, André Derain, Alfred Sisley e Paul Cézanne. Nello stesso periodo visita Venezia, di cui dipinge i paesaggi, e Burano, dove incontra il pittore Filippo de Pisis. Alle Procuratie Nuove incontra anche l'artista Emilio Vedova, davanti alla Tempesta di Giorgione. Vedova gli propone di organizzare una mostra a casa sua a Brescia, coinvolgendo anche il pittore Giuseppe Santomaso e i critici d'arte Giuseppe Marchiori e Marco Valsecchi.

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