Biografia di Giovanni Battista Cecchi
Giovanni Battista Cecchi (1748 - 1819) è stato un incisore e mercante di stampe. Originariamente falegname, abbandonò il mestiere a causa di una ferita alla mano destra. Si dedicò quindi all'arte del disegno, sotto la guida del maestro Francesco Conti della galleria granducale fiorentina, e successivamente all'incisione, seguendo le orme di Ferdinando Gregori. Utilizzava principalmente il bulino e raramente l'acquaforte per riprodurre dipinti di artisti fiorentini.
Tra le sue incisioni più note si trovano quelle del violinista Pietro Nardini, San Francesco da Paola, Vellano da Padova, Battista Franco, Leopoldo II con la famiglia, Ferdinando III di Toscana e sua moglie Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli e la ricostruzione del sepolcro di Dante.
Cecchi collaborò con l'incisore Benedetto Eredi per la realizzazione di alcune opere come “Bonarum artium splendori XII tabulae a praestantissimis Italiae pictoribus expressae” e Divini poetae Dantis Alighieri sepulcrum. Incise anche I dodici mesi dell'anno, da disegni di G. Zocchi e collaborò alla Raccolta de “I più insigni bassorilievi in bronzo e in marmo che si veggono al pubblico e nelle private Gallerie di Firenze di Gaetano Vascellini”.
Infine, Cecchi contribuì al repertorio iconografico della controrivoluzione, incidendo la Insurrezione degli Aretini contro i Francesi, il Combattimento sulla Piazza del Duomo di Arezzo, La Fedeltà degli Aretini e Cortona liberata dal giogo de' Francesi. L'ultima opera che portò a termine in collaborazione con Eredi fu il ciclo di incisioni per la Vita di Papa Pio VII, tratte da disegni di G. Pera e di Emilio Cateni. Le sue incisioni sono conservate presso l'Istituto nazionale per la grafica di Roma.