Biografia di Antoni Clave'
Antoni Clavé nasce a Barcellona nel 1913.
Artista dalle molteplici personalità e sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni, si definiva un “artigiano dell’arte” capace di esprimersi attraverso la scultura, l'incisione e la scenografia. Fin dai primi anni della sua formazione, Clavé si interessò alla figurazione, ma poi abbandonò gradualmente questa tendenza per approdare verso le tendenze astratte.
Clavé era particolarmente affascinato dall'aspetto manuale dell'arte e utilizzò molteplici tecniche, come tempere, colle e disegno. Negli anni '30, si dedicò alle prime sperimentazioni con collage di materiali differenti, sviluppando così la capacità di utilizzare ogni tecnica acquisita per conoscere il mondo.
Dopo aver combattuto per l'esercito repubblicano nella guerra civile spagnola, nel 1939 Clavé si rifugiò in Francia e si stabilì a Parigi, dove iniziò a lavorare come illustratore. Nella capitale francese tenne la sua prima mostra personale un anno dopo presso la libreria Au sans Pareil, lo stesso luogo dove si esibirono artisti del movimento Dada, come Max Ernst.
Nel 1944, Clavé incontrò Picasso e realizzò opere figurative ispirate alla serie di Arlecchini, bambini e nature morte del maestro spagnolo.
Negli anni '50, partecipa a numerose esposizioni internazionali, ricevendo importanti riconoscimenti, tra cui il premio Unesco di grafica alla 28° Biennale d’Arte di Venezia nel 1956, il premio Matarasso alla 4° Biennale di San Paolo del Brasile nel 1957 e il premio del Museo Kamakura alla Biennale della Grafica di Tokyo nel 1958.
Il padiglione spagnolo della Biennale di Venezia del 1984 fu interamente dedicato a lui.
Oggi, i suoi lavori arricchiscono le collezioni di importanti istituzioni in tutto il mondo, come il Fine Art Museum di San Francisco, la Tate e il British Museum di Londra, il Musée d’Art Moderne di Parigi, il National Museum of Modern Art di Tokyo e il Museo Nacional de Arte de Reina Sofia a Madrid.
Dopo la morte dell’artista nel 2005, sono state organizzate importanti retrospettive alla Fondation Fernet-Branca di Saint-Louis nel 2006 e alla Galerie Beyeler di Basilea nel 2008.