Enrico Coleman Quotazioni, valore e valutazione opere

Enrico Coleman (Roma, 25 giugno 1846 – Roma, 1911) è stato un pittore italiano, considerato il caposcuola del naturalismo della pittura romana della seconda metà dell’Ottocento. Poco si conosce dell'apprendistato di Enrico Coleman, sicuramente avvenuto presso il padre Charles Coleman. Leggi la biografia completa

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Biografia di Enrico Coleman

Enrico Coleman (Roma, 25 giugno 1846 – Roma, 1911) è stato un pittore italiano, considerato il caposcuola del naturalismo della pittura romana della seconda metà dell’Ottocento.

Poco si conosce dell'apprendistato di Enrico Coleman, sicuramente avvenuto presso il padre Charles Coleman. I primi acquarelli conosciuti di Enrico Coleman sono quelli dell'album ritrovato, datati dal 1871 al 1875. Probabilmente prima di questa data si era limitato a dipingere opere che venivano ultimate e firmate dal padre, più conosciuto e apprezzato dai collezionisti dell'epoca. Negli acquarelli dipinti tra il 1871 e il 1873 come nel grande dipinto ad olio del 1872, Trasporto di travertino allo studio dello scultore John Warrington Wood a Trinità dei Monti, custodito nella Walker Art Gallery di Liverpool, egli si dimostra ancora fortemente legato all'arte paterna. Cinque dipinti di Coleman figurano all' Esposizione Italiana di Londra del 1888, dove una sala è riservata agli artisti "costiani". Nel 1891 dipinge a fresco ventinove lunette che raffigurano i paesaggi cari al pittore, nell'atrio del villino che il senatore Francesco Durante si è fatto costruire nei pressi del Policlinico. Nel 1892 è presente all'Esposizione di Palermo con cinque vedute del Gran Sasso d'Italia, dipinte all'acquarello durante le escursioni organizzate dalla sezione romana del Club Alpino di cui è uno dei primi soci. Si ricorda anche la sua passione per la caccia, e il suo interesse per la flora, e in particolare per le orchidee: Orchideomania birmana è una raccolta di ottantatré tempere che riproduce altrettanti esemplari presenti nel Lazio. Nel 1904 è tra i fondatori del gruppo I XXV della Campagna romana del quale è nominato Capoccetta a vita.

Muore a Roma nel 1911 e viene sepolto nel Cimitero acattolico di Roma al Testaccio già “Cimitero degli Inglesi”.

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