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La produzione
La sua forma espressiva si è evoluta dalla fine degli anni ‘20 sino agli anni ’50 del ‘900 attraverso una ricerca di carattere figurativo vicino agli stilemi del gruppo Novecento e alla figura di Arturo Martini. Nell’immediato dopoguerra si avvicinò alla ricerca astrattista che in diverse città italiane aveva trovato terreno fertile, dando origine a vere e proprie correnti come il MAC (Movimento per l’arte concreta) nella zona di Como, l’Astrattismo Classico a Firenze, Forma1 e sempre a Roma il gruppo Origine che Colla fondò insieme a Capogrossi, Burri e Ballocco. La sua forma artistica è completamente dedita alla scultura nonostante la prima mostra di origine avesse esibito solo sue opere su tela. Le sue sculture del periodo informale sono prettamente in materiale ferroso derivante da oggetti d’uso (solitamente scarti industriali o militari) assemblati in forme allusivamente ironiche dapprima e fortemente liriche in un secondo tempo. Molto discussa è l’attinenza del procedimento artistico di Colla con le esperienze dadaiste a cui l’artista si è però sempre dichiarato estraneo a favore di una completa aderenza al movimento informale italiano.
Come valutare un’opera di Ettore Colla
La condizione necessaria per poter approcciare un processo valutativo nei confronti di un’opera di Ettore Colla è di avere la certezza della sua autenticità, che può essere accertata soltanto in presenza della pubblicazione dell’opera sul catalogo ragionato edito da Bulzoni nel 1972 a cura di Giorgio De Marchis e Sandra Pinto o di qualche altra pubblicazione autorevole.
Altre caratteristiche da considerare per determinarne lo specifico contesto storico dell’opera e la sua struttura tecnica sono la provenienza, le eventuali pubblicazioni e bibliografia, la tecnica, l’anno di esecuzione, le dimensioni e infine, ma non per importanza, lo stato di conservazione.
Dettagliare la storia di un’opera garantisce sempre una maggiore appetibilità commerciale, soprattutto in presenza di provenienze da collezioni autorevoli o di pubblicazioni ufficiali.
Nel caso di opere multiple (stampate su carta, tela oppure scolpite) si dovrà considerare con maggiore attenzione la tiratura che indica indiscutibilmente il numero di esemplari prodotti.
Scaglioni e coefficiente
Una volta determinata la certezza dell’autenticità, dovranno essere rintracciati dati storici di vendite passate di opere che condividano con l’esemplare da valutare le stesse caratteristiche storiche, tecniche, e qualitative. Tali dati possono essere estrapolati con occhio esperto dai cataloghi e dai listini delle aggiudicazioni delle case d’asta ma anche dalle vendite private e di galleria che soltanto l’esperienza del valutatore professionista può conoscere.
Alla luce di queste considerazioni possiamo individuare alcuni scaglioni e parametri di valutazione che potranno permettere di individuare sommariamente il valore di un’opera. Solitamente la somma di questi fattori viene indicata con il nome di coefficiente che atro non è se non un indice numerico espresso in punti che andranno moltiplicati per le dimensioni dell’opera (identificate nella somma della base e dell’altezza) da valutare. Chiaramente soltanto l’intervento di un valutatore esperto potrà poi determinare o meno la validità dell’operazione.
Mercato
Le opere di Colla sono decisamente rare sul mercato e quindi stabilire delle regole di domanda e offerta è compito decisamente arduo. Se si guardano le aggiudicazioni d’asta l’andamento nel corso degli ultimi anni è costante nelle quotazioni e abbastanza discontinuo nel numero di opere proposte. Essendo comunque un artista consacrato dalla storia e dalla critica è assolutamente da considerarsi un ottimo spunto di investimento soprattutto a lungo termine.
Valori