Biografia di Pierre Cordier
Pierre Cordier è un artista belga nato il 28 gennaio 1933 a Bruxelles. Ha studiato all'École Nationale des Arts Visuels di Bruxelles e successivamente è diventato professore presso lo stesso istituto. È noto come l'inventore del chemigramma, una tecnica che combina pittura, fotografia e scienza senza il bisogno di utilizzare una macchina fotografica. Questa tecnica innovativa gli ha permesso di esporre le sue opere in tutto il mondo, con mostre presso importanti musei come il MoMA di New York, il Musée d'Art Moderne di Bruxelles e il Victoria & Albert Museum di Londra.
Il primo chemigramma di Cordier risale al 1956, quando da bambino riparò l'otturatore di una vecchia macchina fotografica Kodak con una delle giarrettiere della madre. Da allora, ha continuato a esplorare le possibilità offerte dalla combinazione di pittura e fotografia. Ha sempre avuto una forte passione per gli esperimenti e le invenzioni, considerando l'arte come l'espressione della creatività e della ricerca.
La tecnica del chemigramma si basa sull'utilizzo di sali d'argento, che rendono la superficie fotosensibile, ma senza il bisogno di una macchina fotografica. Cordier utilizza resistenze, come vernice, cera, o adesivo, per creare forme sulla superficie fotosensibile. Immergendo la carta in alternanza nello sviluppatore e nel fissatore, l'artista ottiene immagini uniche e impossibili da ottenere con altre tecniche artistiche.
Nel 2011, Cordier ha collaborato con l'artista e pittore austriaco Gundi Falk, creando una serie di opere chiamate "Windows on the Unknown", che mostrano nidi dalle linee robuste che si aprono su una notte dove si vedono stelle, lune, soli e esseri sconosciuti. Queste opere rappresentano un'opposizione tra ordine e disordine, tra il chimigramma controllato e il chimigramma casuale.
Cordier continua a vivere e lavorare in Belgio oggi, esplorando nuove possibilità artistiche attraverso la combinazione di pittura, fotografia e scienza. Nel 2007, il Musée de la Photographie Charleroi ha ospitato una mostra retrospettiva intitolata "Cinquante ans du chimigramme", che ha evidenziato il suo lavoro con il chemigramma negli ultimi cinquant'anni.
