Biografia di Giovanni Costantini
Giovanni Costantini (1872 - 1947) da giovane comincia ad introdursi nel mondo dell’arte come garzone di bottega, prima dello scenografo Alessandro Bazzani e poi del pittore Gioacchino Pagliei. Contemporaneamente studia e, nelle ore libere, frequenta, anche se saltuariamente, la Scuola serale del nudo all’Accademia di Francia, iniziando a produrre lavori nei quali si coglie l’influenza di Giulio Aristide Sartorio. Esordisce alla Mostra degli Amatori e Cultori del 1892 con una serie di paesaggi della campagna romana. Verso il 1900 introduce nelle sue composizioni pittoriche la figura umana, come naturale complemento e forza animatrice del paesaggio, impegnandosi con grande passione ad armonizzare l’uomo alla natura, talvolta anche attraverso visioni simboliche. Nel 1904 entra subito a far parte del Gruppo dei XXV della Campagna Romana. Alla prima Biennale Romana (1921), dietro pressante invito del Comitato organizzatore prima e del Sindaco di Roma poi, si decide a presentare l’impegnativo ciclo pittorico che lo aveva impegnato ininterrottamente dalla fine del primo conflitto mondiale, denominato Le lacrime della guerra. Subito cominciano difficoltà ed amarezze per l’autore, che accusato di disfattismo da alcuni membri del Comitato organizzatore per la crudezza di alcune scene di vita al fronte lo costringono a ritirare sei delle quarantacinque composizioni che costituivano il ciclo. Circolano minacce e le tele rischiano la distruzione per il loro tono pacifista ed antimilitarista. Ad onta di tutto ciò, il pubblico decreta un grande successo alle opere del pittore ed il quadro La spia vince addirittura il primo premio per le opere di pittura. Malgrado le importanti mostre che lo vedono tra i protagonisti (Mostra del Sempione a Milano del 1906, I Secessione romana del 1913, I Mostra dei XXV della Campagna Romana del 1922) Costantini continua a dipingere sino alla fine dei suoi giorni.