Biografia di Tullio D'albissola
Tullio d'Albisola, pseudonimo di Tullio Mazzotti, nato ad Albisola Superiore il 2 dicembre 1899, è stato un ceramista, scultore, editore e scrittore italiano. Nel 1903, suo padre Giuseppe fondò la "Fabbrica di ceramiche d’arte tradizionale e moderne Giuseppe Mazzotti". Si trattava di una fornace per la produzione di ceramica artistica, in cui Tullio lavorò assieme a suo padre e il fratello Torido. Verso la metà degli anni Venti, Tullio aderì al movimento futurista e fu soprannominato Tullio d’Albisola da Filippo Tommaso Marinetti. Un gruppo di giovani artisti torinesi giunse ad Albisola per disegnare e realizzare modelli per l'azienda Mazzotti. Di conseguenza, Albisola divenne un luogo d'incontro per pittori, scultori e intellettuali legati al movimento futurista. Nel 1925, Tullio concepì le ceramiche dinamiche dai vivaci e splendenti cromatismi, con forme ispirate al futurismo: si trattava delle prime ceramiche antidecorative, o antimitative, come le definì Tullio stesso nel suo opuscolo "La ceramica futurista" del 1939. Nel 1927, Tullio partecipò alla III Biennale di Arti Decorative di Monza e iniziò a collaborare con Bruno Munari. Nel 1932, insieme a Marinetti, ideò il primo libro stampato su lamine di ferro-stagno, litografato a colori. Tullio progettò sculture seriali in lega di "cromo-alluminio", che furono realizzate dalla fonderia Mantegazza di Varazze a partire dal 1930. Negli anni Cinquanta, l’artista si avvalse della collaborazione di artisti come Lucio Fontana, Giacomo Manzù, Giuseppe Capogrossi e Aligi Sassu. Nel 1954, Tullio fu nominato membro aggiunto all'Accademia Internazionale della Ceramica di Ginevra. Morì ad Albissola Marina il 19 maggio 1971.