Biografia di Angiolo D'andrea
Angiolo D'Andrea nacque il 24 agosto 1880 a Rauscedo, vicino a Udine. Ricevette la sua formazione artistica a Padova, dove iniziò una proficua collaborazione con la rivista "Arte italiana decorativa e industriale" nel 1899 su invito di Camillo Boito. Fino al 1905 realizza per la prestigiosa rivista numerosi disegni che raffigurano edifici sacri e civili di varie regioni d'Italia.
Nel 1906 D'Andrea si trasferisce a Milano e l'anno successivo partecipa all'Esposizione di Primavera organizzata dalla Società di Belle Arti. In questo periodo inizia la sua collaborazione con Giulio Ulisse Arata, architetto, e insieme realizzano gli affreschi della Sala dei Marmi della villa Visconti di Modrone-Erba a Cernobbio.
Nel 1912 D'Andrea vinse il prestigioso Premio Fumagalli per il suo vedutismo "Nemi" all'Esposizione Nazionale di Milano. Nel 1914 presenta alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Milano il suo dipinto "Terra al sole". Nello stesso anno disegna i mosaici in stile Liberty per il caffè Camparino-Zucca-Miani, oggi Zucca, nella celebre Galleria Vittorio Emanuele.
Dal 1913 al 1916 D'Andrea viaggiò molto in Sicilia ei suoi dipinti di questo periodo, come "Il porto di Palermo", sono oggi pregevoli opere artistiche conservate presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Milano. Durante la prima guerra mondiale fu di stanza in Trentino dal 1915 al 1916 e suoi disegni e acquerelli di questo periodo sono conservati nel Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Nel 1920 presenta all'Esposizione Nazionale di Milano "Orbe", un dipinto che si distingue per le vivaci modulazioni cromatiche. Ha partecipato alla 13a Biennale di Venezia nel 1922 con la sua opera "Gratia plena", notevole per il suo delicato misticismo. Nonostante il suo fitto programma espositivo, D'Andrea è stato incaricato di creare opere d'arte, in particolare il ciclo di affreschi "Vita di Maria" in casa Chierichetti a Milano. Le sue opere di questo periodo erano caratterizzate da una sensibilità mistica, composta elegantemente e cromaticamente. In questo periodo D'Andrea strinse una profonda amicizia con Carlo Rizzarda, celebre maestro del ferro battuto. I quattro dipinti di D'Andrea, che donò a Rizzarda, furono infine donati alla Galleria d'Arte Moderna di Feltre, a testimonianza della loro stretta relazione.
Negli anni '30 i gusti artistici si spostano verso i cosiddetti "valori plastici" e la retorica del regime. Tuttavia, D'Andrea ricevette un riconoscimento per la sua opera nel 1935 quando disegnò i cartoni per alcune vetrate destinate ad abbellire la cappella e la sala dei benefattori del nuovo Ospedale Maggiore di Milano.
D'Andrea tornò a Rauscedo nel 1941 dopo essersi ammalato gravemente e morì il 10 novembre 1942.