Arturo Dazzi (Carrara, 13 luglio 1881 – Pisa, 16 ottobre 1966) è stato uno scultore e pittore italiano. Rimasto molto presto orfano del padre, concessionario di cave e di un laboratorio per la lavorazione del marmo, giovanissimo quindi comincia a lavorare nella bottega dello zio come apprendista scalpellino sbozzatore. Il marmo sarà materia cui rimane legato tutta la vita. Nel 1892 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Carrara dove segue i corsi di Lio Gangeri fino al 1899; in Accademia, grazie all'impostazione degli studi sull'arte rinascimentale, la sua formazione artistica trova fondamento per il lavoro futuro. Leggi la biografia completa
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Arturo Dazzi (Carrara, 13 luglio 1881 – Pisa, 16 ottobre 1966) è stato uno scultore e pittore italiano.
Rimasto molto presto orfano del padre, concessionario di cave e di un laboratorio per la lavorazione del marmo, giovanissimo quindi comincia a lavorare nella bottega dello zio come apprendista scalpellino sbozzatore. Il marmo sarà materia cui rimane legato tutta la vita. Nel 1892 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Carrara dove segue i corsi di Lio Gangeri fino al 1899; in Accademia, grazie all'impostazione degli studi sull'arte rinascimentale, la sua formazione artistica trova fondamento per il lavoro futuro.
Dopo il diploma, grazie all'acquisizione di una borsa di studio triennale, Dazzi nel 1901 si trasferisce a Roma. Osserva con partecipazione ed interesse le novità culturali sia nel campo della scultura che in quello della pittura del primo Novecento, e inizia subito a ricevere riconoscimenti al suo valore di artista. A Brescia è conosciuto come autore de Il Bigio (nominativo ufficiale Era fascista), una scultura in marmo di Carrara (altezza 750 cm) realizzata nel 1932 e posta in origine in piazza della Vittoria a Brescia.