Biografia di Manuel De La Fuente
Manuel de la Fuente è stato un artista spagnolo, nato a Cadice il 22 aprile 1932. Ha studiato scultura, disegno e storia dell'arte presso la Scuola di Arti e Mestieri di Cadice, conseguendo poi il grado di Professore di Disegno presso la Scuola Superiore di Belle Arti Santa Isabel de Hungría, Siviglia, tra il 1950 e il 1956. Nel 1957 ha viaggiato attraverso la Francia e l'Italia, prima di trasferirsi in Venezuela nel 1959, stabilendosi a Mérida, nel cui stato ha vissuto e lavorato per tutta la vita.
Manuel de la Fuente ha realizzato busti in bronzo dei più importanti letterati di Mérida per il Parque de los Escritores, su incarico dell'esecutivo regionale. Ha insegnato disegno e scultura presso la Scuola Antonio Esteban Frías e il Centro Sperimentale d'Arte dell'Universidad de Los Andes, e espressione grafica e design presso la Facoltà di Architettura della stessa università. Tra le sue opere più famose si annovera La virgen de la Paz (mirador-scultura), costruita a Trujillo, stato di Trujillo. Ha avviato un dottorato in Arte presso l'Università di Cadice. Ha tenuto numerose mostre personali tra cui quella al Museo di Belle Arti di Cadice nel 1957, alla Galleria Corpoandes di Mérida nel 1968, al GAN nel 1977, al Museo d'Arte Moderna dell'America Latina di Washington DC nel 1978, alla Galleria La Otra Banda di Mérida nel 1978, alla Galleria Arte Oggi nel 1988 e alla Galleria Acquavella nel 1994. Manuel de la Fuente ha anche ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Primo Premio per la Scultura all'Esposizione d'Autunno di Siviglia, Spagna, del 1957; la menzione d'onore al Salone delle Arti Plastiche in Venezuela nel 1974; e il secondo premio alla I Biennale di Scultura del Museo Francisco Narváez, Porlamar, nel 1982.
Tra i suoi monumenti pubblici ci sono "La virgen de la Paz"; «La pazza luce Caraballo», «Ceratafio de Don Andrés Bello» e il «Pedestre Monumental del Libertador “Simón Bolívar”». Lo scultore è anche l'ideatore di una serie nota come "Crowds", tra cui: "La Coca-Cola", 1980; "La scatoletta di sardine", 1983; e «Trasmutazione di una cultura», 1994.
È morto a Mérida il 4 marzo 2010.
