Biografia di Almina Dovati Fusi
Almina Dovati Fusi (1908 - 1992) , carrarese di nascita e fiorentina di formazione, è una di quelle rare artiste che hanno utilizzato quasi esclusivamente l’acquaforte per la loro espressione, raggiungendo in questo campo notevoli risultati, e contribuendo a richiamare l’attenzione su questa antica tecnica grafica. Si iscrive a Firenze al Corso Libero di Nudo presso l’Accademia di Belle Arti diretta allora dal Maestro Felice Carena. Il corso dura solo tre mesi, pochi per inserirsi nella vita artistica della città, ma sufficienti per iniziare con essa un rapporto strettissimo. Nel dopoguerra si trasferisce a Firenze e dipinge e disegna molti scorci della città sempre accompagnati da un “pezzo” di natura: alberi, giardini, fiori, brevi orizzonti di verde che lasciano intravedere il ricordo sempre vivo della campagna dell’infanzia. Alla fine degli anni Cinquanta intraprende in maniera decisiva la strada dell’incisione; la lastra diviene il foglio di carta ideale e come lei stessa dirà, l’acquaforte diverrà il mezzo più adatto ad esprimere la poesia del suo mondo interiore. Sicuramente importante è l'incontro avvenuto in questi anni con l’artista pistoiese Francesco Chiappelli. Da questo rapporto, trasformato poi in una sincera amicizia, la Dovati acquisisce una sicura padronanza dei procedimenti tecnici in materia di incisione, arrivando così a definire scelte precise e definitive in accordo con la sua sensibilità. Le sue opere figurano presso Musei e Collezioni private e pubbliche, in Italia e all’estero. Una raccolta di acqueforti e lastre si trova al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e nella Collezione della Biblioteca Marucelliana e alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.