Biografia di Amine El Bacha
Amine El Bacha nasce nel 1932 a Ras Al Nabaa di Beirut. Fin dalla tenera età, ha visitato lo studio del pittore ungherese Stefan Lokos e i due hanno disegnato insieme la loro amata Beirut. El Bacha ha frequentato la St. Sauveur School prima di iniziare i suoi studi artistici sotto la supervisione di César Gemayel, Jean-Paul Khoury e Fernando Manetti presso l'Accademia Libanese di Belle Arti dal 1954 al 1957. L'artista partecipò al Salone d'Autunno di Beirut nel 1958 e nel 1959 vincendo prima il Premio dell'Ambasciata di Francia e successivamente il Premio del Ministero della Cultura Libanese. Nello stesso anno, nel 1959, espone alla Biennale di Parigi e tiene due mostre personali alla Biblioteca Yafeth dell'AUB e al Centro Culturale Francese di Beirut. Nel 1960 la vita dell'artista cambiò mentre continuò la sua formazione artistica a Parigi presso l'École nationale supérieure des beaux-arts e l'Académie de la grande chaumière sotto la consulenza di Maurice Brianchon e Henri Goetz con l'assistenza di una borsa di studio fornita dall'ambasciata francese.
La mostra personale al Museo d'Arte Moderna di Parigi nel 1964 fu un momento significativo della sua carriera, facendo eco a un più ampio riconoscimento all'interno della scena artistica parigina. Il tempo trascorso a Parigi è stato cruciale per la carriera di El Bacha, poiché ha sviluppato ulteriormente il suo stile lì, impegnandosi con il modernismo e attingendo dai suoi ricordi d'infanzia, arrivando infine al suo caratteristico stile espressionista emerso dal cubismo e dall'arte orientale. Eccelleva nella colorazione, creando insiemi equilibrati di tonalità colpite dalla luce. Mentre i soggetti variavano da paesaggi rurali, ritratti della natura e paesaggi urbani a esseri umani e disegni astratti senza figure, la sua sorprendente capacità di combinare i colori e creare emozioni attraverso l'attenta selezione delle tonalità rimane costante nella sua opera. Sebbene celebrato per la sua capacità di colorare, la carriera di El Bacha riecheggia un sentimento irrequieto: l'artista ha lavorato in una serie di media tra cui pittura, ceramica, arazzi e gioielli. Ha anche lavorato con il fotografo Ghassan Kitmitto combinando pittura improvvisata su stampe fotografiche. Il suo amore per la poesia e la letteratura è presente anche nelle sue opere poiché El Bacha ha anche illustrato le raccolte di poesie di Alain Jouffroy, Nadia Tueni e Leopold Sedar Senghor. Nel corso della sua carriera, El Bacha ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra cui Sultan Gallery (1973, 1974, 1976, 1985), Huesca Museum of Fine Arts (1975), Jordan National Gallery of Fine Arts (1980), Darat Al Funun (1995 ) e Museo Sursock (2017). Sebbene l'artista abbia trascorso molto tempo all'estero in Francia, Italia e Spagna, è sempre stato legato alla sua madrepatria e non ha mai perso un legame estetico con il Libano: il paese del suo cuore e della sua anima. L’artista muore nel 2019.