Biografia di Luciano Fabro
Luciano Fabro (1936 - 2007) decide di diventare un artista quando aveva 12 anni. Nel 1958, un crescente interesse per l'avanguardia portò Fabro alla Biennale di Venezia di quell'anno, dove incontrò le tele tagliate di Lucio Fontana. Ispirato dall'introduzione dello spazio da parte di Fontana a quelle che altrimenti sarebbero superfici piatte, Fabro si trasferì a Milano per intraprendere la carriera artistica l'anno successivo. Fu lì che fu presentato a Piero Manzoni, con il quale Fabro divenne strettamente associato, in particolare in relazione al movimento d'avanguardia dell'Arte Povera ("arte povera"). Questo movimento ha assunto una posizione critica nei confronti delle istituzioni consolidate e del consumismo sperimentando uno stile non convenzionale e materiali grezzi o "poveri". Fabro, però, non accettò mai del tutto questa caratterizzazione; era infatti noto per l'utilizzo anche di materiali costosi, come oro, bronzo e marmo, oltre a quelli più umili. Durante i suoi quasi cinque decenni di carriera, Fabro ha costantemente trovato il modo di enfatizzare il passato accanto all'urgenza del nuovo attraverso l'espressione del tempo. Consapevole dell'eredità delle rovine italiane, Fabro si è spesso ispirato alla scultura classica per creare nuove prospettive e relazioni spaziali. Nella sua serie probabilmente più famosa, 'Italia' (Italia), Fabro ha trasfigurato le forme della penisola italiana in rilievi di tutti i tipi di materiali, tra cui pelle, metallo e filo. Per una nota opera di questa serie intitolata Golden Italy, Fabro ha appeso capovolto una mappa del suo paese in bronzo dorato a rappresentare una carcassa. L'opera è stata creata nel 1971, parte di un'era di significativi disordini politici e sociali. Sospendendo il suo paese sulla testa, Fabro ritrae audacemente l'Italia come arretrata e allo sbando. Nel 2014 si è tenuta al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, in Spagna, la prima grande retrospettiva postuma del lavoro di Fabro. Durante la sua vita è stato protagonista di numerose mostre personali e collettive, tra cui quelle alla Tate Modern, Londra, Regno Unito (1997); Centre Pompidou, Parigi, Francia (1996); Museo di Arte Moderna di San Francisco, Stati Uniti (1992). Tra il 1972 e il 1997 Fabro ha partecipato almeno otto volte alla Biennale di Venezia e tre volte a Documenta, Kassel, Germania.