Biografia di Lorenzo Favero
Lorenzo Favero (1911 - 1974), pittore bresciano e famoso critico d'arte, si identifica bene nella generazione degli artisti che si è culturalmente formata nella scuola del Novecento. Ha frequentato in gioventù prima il ginnasio, poi la facoltà di lettere dell'Università di Pavia, riuscendo a ottenere a soli 25 anni la cattedra di insegnante di italiano alla scuola media "Giovanni Pascoli" di Brescia, lavoro che ha mantenuto per 30 anni. Si accosta ben presto ai fratelli Mazzoni, suoi zii, e alle correnti espressioniste dell'epoca, risvolto che si può ben notare nelle opere più datate. L'incontro con Emilio Rizzi lo porta poi a seguire le costruzioni solide dell'ultimo classicismo organizzate e definite dal rigore della cultura novecentesca. Il 1939 rappresenta lo stadio della vita dell'autore, dove da una matrice fotografica l'artista cerca un'apertura verso la modernità: si distacca dalla pura tecnica ottocentesca da cui era partito, per arrivare a usare pennellate più ampie e meno definite, sempre mantenendo però i riferimenti a temi figurativi evocanti tradizioni classiche, per esempio i ritratti dei fanciulli sono ispirati alla retorica pascoliane. L’ attenzione di Favero è nei confronti della realtà, ricreata attraverso pennellate brevi, luminosità diffuse e piani ben definiti, per poi passare a un mutamento della sua pittura che porta alla fusione tra oggetto e soggetto. Negli acquarelli infatti, lo sciogliersi della materia pittorica, apre l'immagine a una dimensione e a un'aura molto più fantasiosa. Anche nei paesaggi si coglie questa dinamica, forse in maniera meno profonda ma sempre incisiva.