Biografia di Pasquale Festa Campanile
Pasquale Festa Campanile nasce a Potenza nel 1927. Si trasferisce giovanissimo a Roma, dove inizia una fortunata carriera di scrittore e giornalista ancor prima di laurearsi in giurisprudenza. Dalla metà degli anni Quaranta alcuni suoi racconti vengono pubblicati su testate specializzate e dal 1947 collabora come redattore alla rivista letteraria La Fiera letteraria. Nello stesso periodo lavora anche per la radio e successivamente per la televisione. L'esordio nel cinema come cosceneggiatore di Faddija (La legge della vendetta, regia di R. Montero) avviene nel 1949 ma rimane un evento isolato fino al 1955. In collaborazione con M. Franciosa, Festa scrive Gli innamorati (regia di M. Bolognini), che ha vinto il Nastro d'Argento. Poco dopo collaborano nuovamente alla sceneggiatura del grande successo di botteghino della stagione 1956-57, Poveri ma belli (regia di D. Risi). Questo successo segnò il definitivo riconoscimento di una delle coppie di sceneggiatori più significative e prolifiche del cinema italiano, il cui sodalizio durerà fino alla metà degli anni Sessanta. Queste due opere, tra i migliori esempi di commedia popolare dell'epoca, presentavano un ritratto allegro della gioventù di Roma, dove i rapporti e l'amore raramente oltrepassavano i confini del quartiere. Nonostante le difficoltà economiche, la spensieratezza e l'allegria compensarono e il matrimonio e il lavoro furono rifiutati come tappe significative da rimandare all'età adulta. Sul fronte cinematografico, dopo aver collaborato alla sceneggiatura di alcuni capolavori di L. Visconti - come Rocco e i suoi fratelli (1960), Nastri d'argento per la sceneggiatura, e Il gattopardo (1963) - e di altre importanti opere del cinema italiano negli anni '60 - tra cui L'assassino (regia di E. Petri, 1960), Le quattro giornate di Napoli (regia di N. Loy, 1962), Una storia moderna: l'ape regina (regia di M. Ferreri, 1963) - esordisce alla regia nel 1963 con Un tentativo sentimentale, co-diretto con Franciosa. Il film tenta una complicata e improbabile analisi psicologica della crisi esistenziale di un uomo e di una donna, la cui drammaticità appare essenzialmente estranea alle forze dell'autore.
Durante gli anni '80, Festa realizza film caratterizzati da schemi collaudati e ingredienti garantiti per il successo, supportati da sceneggiature piccanti e maliziose, con attori comici popolari, raccontati in un linguaggio semplice e immediatamente comprensibile. Spicca l'uso frequente della figura del personaggio "diverso", come l'omosessuale (Culoe camicia, 1981), il transessuale (Nessuno è perfetto, 1981), e il travestito (Più bello di così si muore, 1982 ), sempre in un contesto di costruzioni caricaturali, prive di spessore satirico ma ricche di intrecci fantasiosi. Festa fu un autore colto e vivace, attento soprattutto a mantenere il contatto con il pubblico, di cui riteneva fondamentale l'approvazione, a volte a discapito di una trattazione più approfondita dei temi che affrontava. Muore a Roma nel 1986.