Biografia di Francesco Fontebasso
Francesco Fontebasso (Venezia, 1707-1769)è stato uno dei massimi esponenti del Rococò e protagonista della straordinaria stagione pittorica del Settecento veneziano. Fa parte dei "pittori viaggianti" che, insieme ai Ricci, Pellegrini, Rosalba, Tiepolo, Canaletto e Bellotto, hanno assicurato all'arte della città un ruolo europeo. Tutt'oggi considerato un eccelso frescante, abile decoratore, e maestro della pittura, Fontebasso ha dimostrato grandi capacità tecniche tanto nella sua produzione grafica quanto in quella pittorica, spaziando dalle scene di vita quotidiana ai dipinti devozionali, dalle raffigurazioni storiche al ritratto.
La sua formazione artistica inizia nella bottega di Sebastiano Ricci, che costituirà il suo riferimento stabile per tutta la sua carriera. Questa formazione si completa a Roma, all'Accademia di San Luca (1728) e a Bologna, dove rimarrà costante la tradizione quadraturista emiliana prevalente nelle sue opere. Tornato a Venezia, si lascerà influenzare dal giovane Giambattista Tiepolo, lavorando su importanti committenze religiose come nella chiesa dei Gesuiti dove realizzerà due scomparti del soffitto con “Elia rapito in cielo” e “Gli angeli appaiono ad Abramo” (1734).
Il periodo più felice della sua carriera giunge attorno alla metà del secolo quando, grazie alla lontananza o all'indisponibilità del Tiepolo, diventa uno dei pittori più richiesti dalla nobiltà veneziana per la grande decorazione. I Duodo, i Bernardi, i Boldù, i Barbarigo e i Contarini si rivolgono a lui per inscenare gioiose composizioni nei soffitti delle loro dimore e nelle ville di campagna. Nel 1759, otterrà a Trento un altro importante incarico per 19 tele ispirate al Vecchio e Nuovo Testamento.
Dopo il viaggio in Russia, la produzione degli ultimi anni di Fontebasso presenta forme più levigate, come nella serie di quattro tele della chiesa di San Francesco della Vigna (1765), in cui si avverte un irrigidimento stilistico teso ad immagini di fredda eleganza, ben lontane dalle precedenti creazioni di palpitante e tangibile concretezza. La sua elezione alla Presidenza dell'Accademia di Venezia nel 1768 lo consacrò tra i capofila della scuola veneziana.
